Mercoledì, 23 Marzo 2016 13:55

ANMVIFBIl Presidente ANMVI sarà ascoltato in 12° Commissione del Senato. Si compatta il fronte dei liberi professionisti: “Questo ddl non ci dà garanzie”.

Nel ciclo di audizioni sul ddl 2224, il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi sarà audito il 30 marzo per esporre perplessità e proposte su un provvedimento dall’impianto molto incerto per quanto riguarda la sua applicabilità ai medici veterinari liberi professionisti. Il provvedimento contiene numerosi aspetti positivi che- in mancanza di precisazioni- potrebbero non essere inequivocabilmente applicati ai liberi professionisti e, per contro, l’articolato non appare sufficientemente tutelante per il professionista veterinario privato non essendo pienamente rispondente alle caratteristiche del suo ambito d’esercizio.

Sul testo- frutto dei lavori della Camera dei Deputati e in particolare dell’On Federico Gelli, responsabile della sanità del PD- ANMVI aveva espresso tempestive riserve, rimarcando l’estraneità del testo al mondo della libera professione. Un vulnus rimarcato in questi giorni anche dal Presidente della Cao e dall’ANDI che, ieri ha espressamente chiesto l’estensione delle norme ai liberi professionisti odontoiatri: il contenzioso legale- a scopo risarcitorio- è in aumento e l’individuazione di due vie diverse di responsabilità fra sanitari pubblici e privati è uno degli aspetti da correggere. Al momento il testo tutela e garantisce i sanitari pubblici e in particolare le strutture del SSN contro gli eccessi della medicina difensiva e delle cause giudiziarie, lasciando ai margini delle garanzie e delle tutele i liberi professionisti e le strutture private. “Ogni sanitario dovrebbe essere sottoposto allo stesso regime di responsabilità civile”- rimarca invece l’ANDI.

Per la professione veterinaria esercitata – in via prevalente in regime libero professionale- il quadro legislativo si profila ancora più incerto e confuso, anche con riguardo alla possibilità di applicare la riserva della ‘colpa lieve’ quando il professionista ha agito seguendo buone prassi e linee guida attestate dalla letteratura scientifica. La responsabilita’ professionale dell’esercente le professioni sanitarie è stata in parte disciplinata dalla Legge 8 novembre 2012, n. 189 ma il quadro legislativo per i professionisti della sanità resta da completare e il Ddl 2224 intende chiudere il cerchio. Per tutte le professioni intellettuali- anche  non sanitarie- l’obbligo di copertura assicurativa è stato introdotto dal Governo Monti con il D.P.R. 137/2012 del 7 agosto 2012 :”a tutela del cliente, il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale”.

Di questi e di altri risvolti del provvedimento sulla responsabilità professionale dei medici veterinari si soffermerà l’audizione dell’ANMVI che in proposito ha già inviato alcune osservazioni sintetiche alla 12° Commissione. L’auspicio è che il Senato corregga le molte incognite del testo uscito dalla Camera dei Deputati con il benestare del Ministero della Salute.

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