Ravenna, 11 marzo 2018 – La giornata inizia tra i salti di gioia, perché per loro è tutto un gioco (FOTO). Quella strana sostanza odorosa che cercano per tutta la vita tra i container al porto e, talvolta, anche nei giardinetti della città, è solo un gioco per Bac, Bacol, Lucky e Ub, i quattro cani antidroga della Guardia di Finanza di Ravenna. E inizia così, tra le feste e i salti alla vista dei propri conduttori al pensiero della mattinata insieme, la nostra giornata con le unità cinofile delle Fiamme Gialle: con noi verranno i due fratelli Bac e Bacol, labrador di sei anni, mentre per oggi restano nei loro box Ub, pastore tedesco di dieci anni, e Lucky, l’ultimo arrivato, labrador di due anni.

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Il nostro giro nel controllo della città inizia in stazione. I due cani annusano tutti, accettano qualche carezza dai pendolari, scrutano i cassonetti. Tra le persone in stazione c’è chi ha lo sguardo preoccupato, e chiede se per caso stia succedendo qualcosa di grave. Ma anche chi si ferma a coccolare i cani, che raccolgono gli sguardi di ammirazione dei bambini più piccoli. Alla fine Bacol ferma una ragazza e segnala insistentemente il suo zaino, ma dentro non c’è niente: ha solo sentito l’odore della sostanza che la giovane potrebbe aver fumato qualche giorno prima. «Succede – spiegano i conduttori dei due cani – perché l’odore resta addosso per 3 o 4 giorni e il naso sviluppato del cane è in grado di fiutarlo».

Si passa poi agli Speyer, dove Bac e Bacol controllano tutte le serrande, annusano le aiuole e i cestini dei rifiuti. Dopo gli Speyer si passa al parco Fagiolo di via Zalamella, dove spunta una dose di marijuana: Bacol la fiuta nascosta sotto una piega del telone dei campi da tennis. Una dose da un grammo e mezzo che, questa volta, non arriverà all’acquirente. Per tenere vivo quel collegamento col gioco che è la molla che muove il cane il suo conduttore lo premia col manicotto e gioca con lui. Poi una tappa immancabile, il porto: è qui, con l’arrivo delle merci da tutto il mondo, che i cani della Finanza trovano il loro principale impiego. Entrano nei container e fiutano ovunque per controllare che non ci siano carichi di droga nascosti ma, almeno per oggi, tutto sembra tranquillo.

Ogni tanto l’odore di qualche altro cane li distrae, e occorre rimetterli al lavoro: «Per loro è un istinto irresistibile – raccontano il maresciallo ordinario e istruttore cinofilo Zaccaria Tessitore e il capitano Maria Cristina Adinolfi – e gli stessi conduttori devono dosare gioco e serietà per ottenere il meglio dal cane. L’animale è stimolato dal pensiero del gioco, e al finanziere verrebbe naturale accontentarlo, coccolarlo, giocare assieme a lui. Ma se il cane ottiene tutto questo senza dover fare la fatica di cercare l’odore della droga allora non presta più la stessa attenzione a quello che è il suo compito». La mattinata è finita. Ma domani è un altro giorno e Bac, Bacol, Lucky e Ub, anche se non lo sanno, lavoreranno ancora per garantire la legalità.

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