Genova. “Attenzione, se vi cogliamo sul fatto vi spariamo sulle gambe. Poi ve la facciamo mangiare tutta. A buon intenditor poche parole. E quanto prima, tassa sui cani”.

Il messaggio, pesantemente minatorio, vergato a pennarello su un foglio di carta, è comparso e poi scomparso – forse portato via dal vento – qualche giorno fa in via Delle Rovare, a San Fruttuoso.

A renderlo noto, su un gruppo Facebook di quartiere, un giovane, Raffaele La Badessa, che ci ha fornito l’immagine del volantino in questione. Un gesto che in molti hanno liquidato come il messaggio di un folle, ma dai toni talmente esasperati che qualcuno si è chiesto chi, nella zona, potrebbe essere capace di un’azione simile.

Il fatto che il manifesto contro chi abbandona deiezioni canine (abitudine odiosa, ma per la quale va da sè, non è il caso di farsi giustizia da soli) renderà più complicato, agli abitanti del quartiere, sporgere denuncia contro ignoti. Un passaggio che, però, dovrà essere compiuto: chi ha scritto il messaggio, qualcosa, rischia: la minaccia è un reato, punito dal codice penale con una multa o, nei casi più gravi, anche con il carcere fino ad un anno. Il reato sussiste quando si prospetta a qualcuno un male futuro, un danno ingiusto, con parole o con atti, in modo espresso o tacito, ma comunque in grado di turbare o di diminuire la libertà psichica e morale della vittima (Codice penale articolo 612).

La questione della tassa sui cani, che l’autore del messaggio utilizza come postille alle sue minacce, era stata sollevata qualche giorno fa, ma in maniera del tutto embrionale dal sindaco di Genova Marco Bucci. Non ci sono comunque misure del genere allo studio concreto della giunta che, piuttosto, è interessata a educare i cittadini a comportamenti civili e, eventualmente, a limitare l’accesso dei cani in alcune aree verdi di Genova.

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