Lunedì, 19 Ottobre 2015 14:37
Obiettivi e interventi. L’articolo 1 del provvedimento definisce le misure sanitarie di contrasto alla Psa nei cinghiali puntando sulla sorveglianza epidemiologica della specie e sulla regolamentazione della caccia nelle aree di vincolo dovute ai focolai di Psa. L’articolo 2 interviene invece nel mappare e regolamentare l’anagrafe dei cacciatori, la banca dati delle Aziende agrituristico-venatorie, le zone di concessione per l’esercizio della caccia autogestita e gli allevamenti dei cinghiali. Entro il 1 marzo di ogni anno infatti, l’assessorato della Difesa dell’Ambiente dovrà comunicare al responsabile dell’Unità di progetto (Udp) l’elenco delle zone in concessione per l’esercizio della caccia autogestita e dei rispettivi presidenti, l’elenco degli allevamenti di cinghiali a scopo di studio o ripopolamento e dei rispettivi titolari, l’anagrafe dei cacciatori sardi aggiornata alla stagione venatoria precedente e i dati dei carnieri, riferiti ai cinghiali, su base provinciale e suddivisi per decadi. Sempre entro il 1 marzo di ogni anno, l’assessorato dell’Agricoltura e Riforma agropastorale dovrà invece comunicare l’elenco di tutte le Aziende agri-turistico-venatorie e dei rispettivi titolari, specificando quelle che allevano e/o immettono cinghiali.
Divieti e obblighi dei cacciatori. Il provvedimento pone il divieto assoluto, in tutto il territorio regionale, di abbandonare nelle campagne parti di carcasse o viscere dei cinghiali abbattuti durante la caccia o di cacciare il cinghiale in forma vagante. L’unica forma di caccia consentita è infatti quella effettuata da una compagnia di caccia. Sempre entro il 1 marzo, tali compagnie devono comunicare ai servizi veterinari della Asl territoriale competente, alla stazione Forestale e di Vigilanza ambientale, che ne istruiscono apposito elenco, il nominativo del referente responsabile della compagnia di caccia al cinghiale e l’indirizzo, con coordinate GPS e località, del luogo dove vengono raccolti i cinghiali abbattuti per essere eviscerati e sezionati.
Censimento e formazione. “Nelle prossime settimane partiremo prima con il censimento delle compagnie di caccia e poi con la formazione dei cacciatori, da portare avanti con la collaborazione delle associazioni venatorie”. Lo ha detto a margine dell’incontro il responsabile dell’Unità di progetto De Martini che ha aggiunto: “Tenere d’occhio lo stato di salute dei cinghiali rispetto alla Psa, attraverso la raccolta di campioni e tessuti negli animali abbattuti o trovati morti nelle campagne, è un passaggio fondamentale per rafforzare i nostri interventi nell’eradicazione della Peste suina africana. Il provvedimento chiuso oggi – ha concluso il direttore generale della Presidenza – è stato integrato e arricchito con i suggerimenti e le idee delle associazioni venatorie, che sono certo continueranno a collaborare in questo progetto in cui la Giunta e il Consiglio regionale tanto hanno investito”. (fonte)