MASSA. «I miei cani sono il demonio, Satana si è impossessato di loro, per questo devono morire». Ha detto questo una donna di mezza età, mercoledì pomeriggio ad un agente della Polizia Municipale di Massa e alle guardie Zoofile di Massa, che si erano presentate a casa sua, su segnalazione di un vicino di casa.«Sento voci- diceva la donna, in evidente stato di confusione- che mi dicono di ucciderli, perché sono l’incarnazione del diavolo». E infatti, le due cagnette, razza pitbull, mamma e figlia, stavano per morire di fame e di sete, rinchiuse in due stanze diverse dell’appartamento della donna, senza acqua, senza cibo, piene di pulci, di zecche, in condizioni igienico sanitarie terribili. La casa della donna è stata controllata il 14 dicembre scorso dal corpo delle Guardie zoofile della Lega del cane (Nogez) in stretta collaborazione con i Vigili urbani del Comune di Massa, a seguito di pressanti segnalazioni di un privato cittadino, probabilmente a conoscenza della situazione nella casa bunker.L’agente del Nogez Roberto Guelfi, anche presidente della Lega del cane di Massa Carrara e l’assistente dottoressa Laura Crapanzano del Corpo dei Vigili Urbani di Massa, una volta entrati in casa, si sono trovati davanti una situazione al limite dell’incredibile: «I cani erano detenuti in due diverse stanze dell’abitazione- racconta Guelfi- rinchiusi a chiave in una situazione di estrema sporcizia, tanto che i due pavimenti erano praticamente piene di rifiuti, materiale vario ed escrementi dei poveri animali. Non vi era traccia né di cibo, né di acqua. Le due cagnette si presentavano in grave stato di cachessia e denutrizione, piene di pulci, anemiche e praticamente scheletriche. Nell’indagare, per conoscere il perché di tale scempio- continua Guelfi- sono emersi poi particolari allucinanti e di forte degrado sociale».La padrona dei cani ha dichiarato ai due agenti di “sentire delle voci” e che «i due cani erano il Diavolo e, avendole ucciso un gattino, meritavano la morte e che per questo dovevano stare senza mangiare e bere». Il meticoloso lavoro della Dott.ssa Crapanzano rendeva possibile, convincendo la donna, la consegna volontaria dei due cani a Guelfi, evitando il sequestro.I cani sono stati immediatamente trasferiti all’Oasi di Montepepe, dove i volontari li hanno accolti e prontamente portatida un veterinario. Le due cagnoline, appena ristabilite, saranno adottabili, per dare loro una seconda possibilità e per far loro riguadagnare la fiducia negli esseri umani.Della donna, probabilmente, si occuperanno nei prossimi giorni i servizi sociali e quelli sanitari del territorio.

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