Si è concluso con 6 patteggiamenti, 3 affidamenti in prova e la confisca di tutti gli animali il processo – che ci ha visto parte civile – a carico di nove persone accusate a vario titolo di organizzazione di combattimenti tra dogo argentini e cinghiali, uccisione e maltrattamento di animali.

Il Giudice, su richiesta delle parti, ha applicato la pena concordata per 6 imputati con condanne da 8 mesi a un anno di reclusione con multe da 34.000 euro a 50.000 euro, per tutti pena sospesa, mentre per gli altri tre imputati i difensori hanno richiesto la sospensione del procedimento per istanza di ammissione di messa in prova.

“Si tratta di un processo molto importante perché riguarda un aspetto dei combattimenti tra animali non ancora del tutto esplorato, come la lotta tra cani e altre specie – commenta Ciro Troiano, criminologo, responsabile Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV – I combattimenti si confermano un fenomeno criminale multiforme e complesso: l’utilizzo del dogo per braccare i cinghiali ha una storia antica ed è in questo scenario sui generis che si innesta questo processo. Resta però l’amarezza per le pene troppo blande

Allevatori e possessori di dogo argentino residenti in diverse province, all’interno di un’azienda agricola in provincia di Pesaro Urbino, secondo l’accusa, facevano combattere cani e cinghiali. Gli imputati sono stati rinviati a giudizio “per avere in concorso tra loro, promosso ed organizzato nonché diretto il combattimento non autorizzato tra animali, nello specifico tra cani e cinghiali” e “per avere in concorso tra loro, per crudeltà e senza necessità, a seguito della condotta di cui al capo a), cagionato la morte di un cinghiale”. Alcuni imputati sono stati accusati anche di maltrattamento di animali per aver sottoposto un dogo argentino e un cinghiale “a sevizie e a comportamenti insopportabili per le sue caratteristiche etologiche”. Il Giudice su richiesta delle parti ha applicato la pena concordata per 5 imputati con condanne da 8 mesi a un anno, tutte sospese con condizionali, mentre per tre imputati ha disposto l’affidamento in prova.

Per contrastare il preoccupante aumento delle lotte clandestine è tornato attivo il numero LAV “SOS Combattimenti” tel. 064461206. Lo scopo è quello di raccogliere segnalazioni di combattimenti tra animali per tracciare una mappa dettagliata del fenomeno e favorire l’attivazione di inchieste giudiziarie e sequestri di animali.

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