Martedì, 15 Settembre 2015 13:19

prelievo bancomat tastiIl Ministero delle Finanze ha mantenuto la promessa: la penalizzazione fiscale sui prelievi di banca è sparita dai decreti attuativi della Delega Fiscale.
Il Sottosegretario alle Finanze Luigi Casero -raggiunto dalle proteste sulla norma sanzionatoria- aveva dichiarato “La toglieremo”. E infatti, nel decreto sulle sanzioni amministrative tributarie, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 4 settembre scorso, è stata cancellata la sanzione dal 10% al 50% dell’importo del prelievo bancario prevista, nell’originaria versione del testo, che avrebbe trovato applicazione  in assenza di giustificazione dello stesso e in caso di inesatta o mancata indicazione del beneficiario.

Un semplice prelievo dallo sportello bancomat avrebbe potuto costituire il presupposto per la sanzione, ribattezzata appunto ‘tassa sul bancomat’.
Scongiurato dunque il rischio di sanzione automatica, anche se il via libera definitivo arriverà dalle Commissioni parlamentari, chiamate (probabilmente entro fine mese) ad esaminare i decreti attuativi della Delega Fiscale, in particolare il provvedimento che rivede il sistema sanzionatorio penale e amministrativo secondo il principio della proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti.

La cancellazione della sanzione automatica, in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale, andrà a tutelare in particolare i liberi professionisti. Infatti, la Consulta ha sancito il distinguo fra la gestione del conto corrente bancario che caratterizza le attività professionali da quella tipica di imprese e imprenditori. Solo questi ultimi, infatti, saranno tenuti a fornire le prove dei prelievi considerati ‘sospetti’, ossia indicatori di maggior reddito non dichiarato: la norma, che sottende la sanzione, considera ricavi occulti i prelevamenti dai conti correnti di cui non fosse noto il destinatario, sostituita da una sanzione proporzionata all’importo prelevato di cui sia ignoto il beneficiario e che non risulti dalle scritture contabili.
Ben diversa la gestione del conto corrente da parte delle professioni liberali. Come ha osservato la Corte Costituzionale, nei casi in cui è più accentuata la natura intellettuale dell’attività svolta, come per le professioni liberali, il reddito professionale è normalmente gestito con un sistema di contabilità semplificata, con inevitabile e fisiologica promiscuità delle entrate e delle spese professionali e personali.

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