Brainstorming della veterinaria europea nelle Ardenne: resoconto dei lavori della UEVP, la sezione della FVE che riunisce i liberi professionisti.

La General Assembly primaverile della FVE (Federazione Veterinari Europei) si è tenuta nella francofona Marche en Famenne ( Belgio). Il 2 giugno la UEVP (Union of European Veterinary Practitioners – una delle quattro section members della FVE) ha affontato una vasta gamma di tematiche  in un ordine del giorno molto ricco, che ha permesso nel corso dei lavori di spaziare dai temi caldi dell’antibiotico resistenza e del benessere animale alle nuove sfide: l’allevamento di insetti, la realtà delle corporates, e il tema della formazione continua in Europa per crescere e mantenere una professionalità il più possibile alta in tutta l’Unione.

Il Presidente della UEVP, Thierry Chambon, ha sottolineato i punti su cui si sta lavorando in ambito europeo:  1) restrizione dell’uso della colistina; 2) position paper sui coccidiostatici; 3) position paper su AMR e Animal Welfare; 4) distruttori endocrini ed ormonali; 5) questionario EFSA-EMA sull’uso degli antibiotici sugli animali produttori di alimenti; 6 ) piattaforma sugli antibiotici per l’acquacoltura; 7) un lavoro in preparazione presso EPRUMA sulla resistenza agli antielmintici.
Ancora, il Presidente Chambon ha sottolineato che il consumo di carne e latte nel 2050 crescerà del 76%, per questo occorrono programmi per aumentare il controllo delle malattie, valutare i costi delle strategie, controllare i vettori e vaccinare. A proposito di strategie, Bob Carriere è entrato ancora una volta sull’argomento delle proteine fornite dagli insetti a seguito di una crescita della popolazione, di un aumento delle proteine animali, di un trend di produzione proteica da animali sempre più piccoli. Dobbiamo prepararci, sostiene il Collega, ad affrontare un altro campo che dovrà diventare pertinenza del veterinario.

All’indomani, nella plenaria della FVE, si è votato unanimemente la relazione su benessere animale ed uso degli antibiotici. Parere unanime favorevole è stato espresso sul position paper sui coccidiostatici che, secondo i delegati nazionali, devono essere usati solo dopo prescrizione veterinaria e dopo una valutazione clinica e laboratoristica.

Un grosso seguito di ascolto ha avuto la relatrice americana Renee Carlson della AVMA-WVA che ha presentato la situazione dei Corporate Veterinary Practice negli USA. Queste enormi strutture che possono essere private o miste, comprendono veterinari, assistenti, infermieri, amministrativi, bibliotecari, igienisti ecc. e sono nate perché permettono ai veterinari di non esporsi eccessivamente in denaro, di non svolgere esagerate ore di lavoro, di aumentare la possibilità di business, di disporre di alta tecnologia, di diminuire i propri costi, di diminuire i prezzi al pubblico dei farmaci. Allo stesso tempo le leggi antitrust permettono di assicurare la competizione.

Alta percentuale anche in Nord Europa di corporates, legate alla evoluzione della professione con tutte le cliniche per grossi animali vendute in Norvegia, e per i pets: il 60% di cliniche vendute in Svezia, il 50% di cliniche vendute in Finlandia di sole 15 cliniche rimaste in Danimarca. In Olanda il 92% delle veterinarie è donna e solo l’1% lavora da solo, mentre la grossa struttura permette di avere a disposizione lo specialista in qualsiasi branca, di preparare una carriera migliore per i giovani laureati, di avere una miglior management della clinica, ed infine un miglior rapporto costo , beneficio. Si fa sempre più strada la necessità di non lavorare dalle 22 alle 7, di valutare una miglior comunicazione attraverso una grossa struttura, di un facile riferimento al veterinario ed infine l’evidenza che essere veterinario non significa rispondere ad una “chiamata” , ma svolgere una professione.

Per quanto riguarda VETCEE, è stato  riformulato l’obiettivo di sviluppare uno strumento per strutturare la continuing education in Europa. All’interno del working group sul CPD (Continuing Professional Development) è stato predisposto un position paper.

Dominiek Maes ha riferito, per l’EBVS, la nascita di due nuovi Colleges, in aggiunta agli attuali 23: College of veterinary Microbiology e College of Veterinary Rehabilitation.

Giuliano Lazzarini, Delegato ANMVI in UEVP

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