Apollo non è mai stato un cane fortunato. Abbandonato nello stato di Washington era finito in un canile in attesa di trovare una famiglia. Ma non è stata un’impresa facile: per sei lunghi mesi questo splendido esemplare di Pit Bull ha visto gli altri cani essere scelti e portati in una casa felice.
Lui no. La sua colpa? Era troppo indisciplinato per trovare una famiglia. Una colpa che stava diventando una condanna: non riuscendo nell’adozione, il rifugio stava seriamente pensando all’abbattimento. Poi un giorno tutto è cambiato: prima di procedere all’eutanasia, gli operatori del canile hanno contattato un addestratore del reparto cinofilo della polizia per chiedergli se eventualmente il cagnolino potesse svolgere il ruolo di cane poliziotto.
Era la strada giusta per Apollo: il Pit Bull ha messo subito in mostra la sua grande personalità convincendo l’addestratore a prenderlo e dargli una seconda possibilità. Ma lui ha dovuto guadagnarsi sul campo il suo nuovo ruolo.
Nel corso dell’anno i vari poliziotti dell’unità cinofila lo tenevano Apollo “in panchina” fino a che il dipartimento di polizia di Tukwila ha notato il suo grande potenziale. «Nessuno lo considerava solo perché è un Pit Bull e spesso questo cane è vittima di brutte reputazioni basate su idee sbagliate – racconta il dipartimento -. Abbiamo deciso di dare ad Apollo una seconda possibilità e siamo contenti di averlo fatto. Apollo ha terminato la scuola di addestramento risultando il migliore della sua classe».
Per gli agenti del dipartimento, Apollo non si è dimostrato solo un collega, ma anche un essere vivente a cui dare amore: «Ha portato una grande gioia nel nostro dipartimento di polizia – racconta il portavoce -. Ora è parte della famiglia del poliziotto che lo gestisce oltre a essere parte della grande famiglia del dipartimento».
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