Milano, 9 dicembre 2017 – Sconvolto come un drogato. E non solo metaforicamente. Tobia, un setter inglese di tre anni che frequenta ogni giorno con la sua padrona il parco Pallavicino di via Pagano, si è sentito male, è finito alla clinica San Francesco di via Newton e ne è uscito dopo una notte e un giorno di flebo con questa prognosi: «Intossicazione da sostanze stupefacenti». La padrona di Tobia, Laura Solzi, è convinta che il suo setter inglese abbia mangiato sostanze stupefacenti all’interno del parco di via Pagano: «Il giorno che si è sentito male, un paio di settimane fa, io e Tobia siamo andati a fare un giro di mattina solo nell’area verde. Il mio cane ha giocato e fatto le sue cose. Stava benissimo. Ma nel pomeriggio, dopo che siamo tornati a casa, si è sentito male». La signora Solzi racconta che Tobia era visibilmente sconvolto quel pomeriggio: «Aveva degli spasmi muscolari, si sedeva e cadeva, si buttava a terra, si è fatto la pipì addosso. Poi a un certo punto non si muoveva più e neanch’io riuscivo a spostarlo».

La padrona del cane, a quel punto, si è preoccupata: «Ho chiamato il veterinario. Mi ha detto che questo malore poteva essere stato provocato da un’intossicazione e mi ha consigliato di portare il cane nella clinica San Francesco, dove Tobia ha fatto una serie di esami. Gli hanno fatto delle flebo, è stato una notte e un giorno in clinica. Alla fine l’hanno dimesso con la prognosi di intossicazione da stupefacenti». Non solo. «I medici della clinica mi hanno detto che negli ultimi mesi hanno curato altri cani della zona con problemi simili a quelli del mio Tobia». Come può essere accaduto che Tobia abbia mangiato della droga? L’ipotesi più verosimile è che un pacchetto contenente sostanza stupefacente sia stato conservato dagli spacciatori in un cespuglio del parco di via Pagano e che il cane l’abbia trovato e inghiottito.

Un’ipotesi che sembrerebbe confermata da alcuni episodi analogi accaduti nei giorni e nei mesi scorsi. Episodi in cui però i protagonisti non sono stati cani, ma bambini. Basta fare un salto a domenica scorsa, a Sesto San Giovanni, hinterland milanese. Un bambino di 20 mesi che era appena stato a giocare in un parchetto è stato ricoverato d’urgenza al reparto di rianimazione dell’ospedale Buzzi di Milano. La prognosi? Intossicazione da hashish. Un caso fotocopia è accaduto due mesi fa a Legnano: anche allora una bambina di un anno e quattro mesi aveva ingerito hashish trovato ai giadinetti. Emergenza droga nei parchi pubblici? Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Gianluca Comazzi, ex garante degli animali durante l’amministrazione Moratti, sottolinea: «Casi come questi devono far alzare il livello di attenzione nelle aree verdi. La sicurezza nei parchi è fondamentale per garantire tranquillità alle mamme che li frequentano con i bambini e ai tanti proprietari di cani. Purtroppo il Comune di Milano, ormai da tempo, si è dimenticato di presidiarli e assistiamo a bivacchi continui e a un degrado che dilaga».

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