TRENTO. Avrebbero lasciato liberi sulla ciclabile, a Grumo, i propri bitbull; i tre cani avrebbero ucciso poi un cagnolino, Ciuffo, provocando una ferita alla sua padrona e causando alla stessa anche una malattia, in seguito allo shock subito. Terribile l’accaduto: vedere massacrato il suo cucciolo. Due giovani residenti a San Michele all’ Adige andranno a processo con l’accusa di uccisione di animale e lesioni personali colpose. Era sera, un anno fa, quando una residente di San Michele all’Adige stava passeggiando, con il proprio cagnolino, Ciuffo, lungo la pista ciclabile di Grumo. La donna teneva il cane al guinzaglio. Ad un certo punto, la signora si sarebbe vista piombare addosso tre pitbul, i quali avrebbero iniziato ad attaccare briga con il suo cagnolino, un meticcio di tre anni, del peso di cinque chili appena. I cani in questione erano liberi e senza museruola. Lo erano in un comune, San Michele, che per quel tipo di animali (pitbull) prevede l’obbligo di museruola. I cani sciolti hanno iniziato a sbranare il piccolo meticcio. La donna, nel tentativo di fermare quella zuffa fra animali e salvare il proprio cucciolo, sarebbe finita a terra ferendosi ad una gamba. Il meticcio Ciuffo, dopo l’aggressione, era fuggito, mentre lungo la ciclabile stavano arrivando anche i due proprietari dei tre cani lasciati liberi. Incuranti della signora, a terra, dolorante ed in stato si shock, i proprietari dei tre cani non si sarebbero fermati a prestare soccorso, ma avrebbero raggiunto, incuranti dell’accaduto, i propri animali. La donna finita a terra era riuscita ad alzarsi con grande fatica e, con uno sforzo altrettanto grande, era riuscita ad arrivare alla propria abitazione. Davanti alla porta di casa, una scena terribile: il cagnolino, che si era trascinato fin lì, era in una pozza di sangue. Quella atroce visione la signora non l’avrebbe più dimenticata, continuando a riviverla nei propri sogni, fino a dover ricorrere anche ad un percorso di psicoterapia. A casa la signora era stata soccorsa dal marito, mentre il cagnolino, agonizzante, veniva portato dai parenti dal veterinario. Le condizioni dell’animale erano apparse subito critiche. Il cagnolino non è sopravvissuto all’intervento. La sua proprietaria, per molto tempo, non era riuscita più a tornare nella propria casa, temendo di poter incontrare le bestie che avevano ucciso il suo cagnolino. La donna è rimasta scioccata dall’accaduto. In paese l’aggressività di quei pitbull sarebbe nota. Molte le segnalazioni. (f.q.)

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