I festeggiamenti per Capodanno sono ormai alle porte: fra poche ore, in occasione della lunga notte di San Silvestro, si festeggerà l’arrivo del nuovo anno tra feste, cene in compagnia, eventi culturali e musica. E in molte piazze d’Italia, nonostante numerose campagne di sensibilizzazione negli ultimi anni, si assisterà al rituale dei botti e dei fuochi d’artificio allo scoccare della mezzanotte.

Quella dei botti è una consuetudine, così come si è avuto modo di ripetere più volte, decisamente stressante per gli amici a quattro zampe, cani e gatti in particolare. Turbati dai rumori eccessivi, nonché dai flash luminosi dovuti agli spettacoli pirotecnici, i quadrupedi possono manifestare una forte ansia, fatta di pianti e frenetici tentativi di trovare un riparo. Non a caso, è proprio a Capodanno che si segnalano le più frequenti perdite di cani e gatti, pronti ad approfittare di una via di fuga dal giardino alla ricerca disperata di un luogo dove proteggersi. Perché, tuttavia, alcuni esemplari manifestano estremo terrore e altri, invece, non sembrano minimamente turbati dal frastuono in corso?

Paura dei botti: motivazioni per cani e gatti

La paura dei botti e degli spettacoli pirotecnici di fine anno è decisamente diffusa fra gli animali domestici, siano essi cani o gatti. La prima ragione è, come facile intuire, quella più ovvia: i quadrupedi sono dotati di un udito decisamente più raffinato rispetto a quello umano e, di conseguenza, rumori semplicemente elevati per l’uomo possono risultare del tutto insopportabili per gli animali. Vi sono, tuttavia, altri fattori da tenere in considerazione, questi ultimi in grado di spiegare perché alcuni esemplari siano più sensibili ai botti e altri, invece, quasi imperturbabili.

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Innanzitutto, la paura dei botti – e quindi dei rumori intensi e inspiegabili – può avere una componente innata, forse di natura genetica. Per quanto cani e gatti siano ormai da millenni delle specie addomesticate, continuano a conservare alcuni elementi atavici, derivati dalla loro esistenza primitiva. Per questo motivo, un rumore improvviso ed elevato può indurre la classica reazione di fuga per la sopravvivenza: il cervello, stimolato dall’evento non preventivato, aumenta la produzione di alcuni ormoni che predispongono l’animale all’azione, affinché possa mettersi in salvo da un pericolo non completamente identificato. L’intensità della risposta, tuttavia, si modifica al variare dei livelli d’abitudine, dai fenomeni di sensibilizzazione e dalle esperienze nei primi anni di vita dell’animale. Quest’ultimo punto, in particolare, di recente è stato a lungo dibattuto dai ricercatori: sembra, infatti, che una madre ansiosa possa trasmettere la stessa ansia ai cuccioli, i quali ripeteranno per imitazione i comportamenti apprensivi. Allo stesso modo, la fobia può essere anche indotta: un cane o un gatto spaventati da piccoli da un rumore forte, quali uno sparo, potrebbero convivere con la stessa paura per tutto il corso della loro esistenza. Per contro, cani e gatti abituati a vivere in contesti rumorosi, quali in abitazioni affacciate su strade molto trafficate o nei pressi di complessi industriali, risulteranno maggiormente desensibilizzati dall’esposizione al frastuono.

In ogni caso, per il 31 dicembre si consiglia di seguire le ormai ben note regole per garantire la massima serenità all’animale domestico. Cani e gatti dovranno essere infatti tenuti in casa, affinché non fuggano spaventati dal rumore, possibilmente in una stanza poco esposta alla strada, con tapparelle e persiane chiuse e dotata di comfort – dai cibi ai giocattoli – per garantire un buon livello di relax e distrazione. Durante i botti, è meglio evitare di rafforzare la fobia degli animali con rassicurazioni continue, coccole eccessive e comportamenti apprensivi: il proprietario non dovrà dimostrare paura né eccesso d’attenzione, bensì supportare indirettamente il quadrupede agendo come nella più normale delle quotidianità. Per i cani, infine, si consiglia di effettuare una passeggiata serale prima dell’inizio dei festeggiamenti, affinché possa espletare le sue funzioni fisiologiche, per poi approfittare di un’altra uscita dopo un’ora dal termine dei botti. Il quadrupede dovrà rimanere sempre legato al guinzaglio, possibilmente corto, non solo per evitare la fuga, ma anche per controllarne le azioni: bisogna evitare, infatti, che il cane si avvicini o ingoi residui dei botti o, ancora, petardi inesplosi.

31 dicembre 2016

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