MACERATA – La chiusura recente di alcune aree verde e la comparsa di nuovi cartelli (all’ospedale) che avvisano che l’amico a quattro zampe non è gradito portano i proprietari a protestare. L’assessore però annuncia una nuova zona attrezzata per gli animali, a Santa Croce

Il campo dei Pini (foto Lucrezia Benfatto)

Il cartello messo nell'area verde dell'ospedale

Il cartello messo nell’area verde dell’ospedale

di Marina Verdenelli

Parchi vietati ai cani, i cittadini insorgono. La chiusura recente di alcune aree verde e la comparsa di nuovi cartelli che avvisano che l’amico a quattro zampe non è gradito porta i proprietari del miglior amico dell’uomo a chiedere una soluzione al Comune. Succede per l’area verde al campo dei Pini (stadio della Vittoria) nel quartiere di Santa Croce e per quella dell’ospedale. Il primo, dove i cani sono sempre stati tollerati nonostante un vecchio cartello di divieto, è spesso inaccessibile anche per chi il cane non lo ha perché la presenza del campo sportivo gestito dalla società Helvia Recina vincola le aperture dei cancelli soprattutto quando ci sono le partite. Nell’area verde dell’ospedale invece da ieri (giovedì 10 settembre) è stato affisso un cartello dell’Asur con scritto “Area di rispetto, è vietato l’ingresso ai cani” che rimanda ad una ordinanza della polizia municipale. Il Comune invita a mantenere la calma e annuncia una nuova area per gli amici a quattro zampe proprio per Santa Croce. «Capiamo i disagi – commenta Alfredo Canesin, assessore con delega ai parchi – ci vorrebbe più tolleranza da parte di tutti, sia di chi ha il cane e di chi non lo ha. Al campo dei Pini i cani non possono andare, è sempre stato così. L’ospedale? Non sapevo del recente cartello. Comunque stiamo lavorando per una nuova area tutta per chi ha il cane». 

La zona dove andavano i cani al campo dei Pini con le inferriate

La zona dove andavano i cani al campo dei Pini con le inferriate

CAMPO DEI PINI. Si fa portavoce del problema della zona Margherita Sigona, impiegata, proprietaria di un cane di 11 anni preso al canile. «Il parco pubblico – tuona Sigona – è diventato privato. Per mettere in sicurezza le gradinate che ospitano la tifoseria durante le partite è stato costruito un gabbiotto di ferro e noi con i cani non possiamo più andare. Quella era una zona che, fino alla presenza del vecchio custode, ci veniva permessa perché nel quartiere non abbiamo un parco per i cani. Nell’area in questione non ci sono giochi e il verde poteva essere un buon posto per chi ha un animale. Viviamo un disagio che il Comune sembra non capire. Io ho scritto anche al sindaco ma le soluzioni non arrivano». Stando alla residente il parco, quando ci sono le partite, verrebbe addirittura chiuso. «Se vuoi accedere – continua Sigona – paghi il biglietto e ti fanno entrare. Non è giusto. Come è regolata la convenzione con la società sportiva che ha in gestione dal Comune la struttura? E’ padrona di tutto il parco? Vorremmo capire. Nel caso si potrebbe pensare anche a chi ha un cane, c’è un’area davanti al distretto sanitario, dove non va mai nessuno e si presta a parco per i cani. Sarebbe l’ideale per il quartiere». La segnaletica esterna al campo dei Pini indica che l’accesso ai cani non è consentito ma stando alla residente il cartello è vecchio e andrebbe rivisto con le nuove disposizioni raggiunte dalla ex ministro Michela Brambilla che ha dato vita due anni fa ad una carta dei diritti degli animali (fu un accordo quadro con l’Anci) dove si specifica anche di libero accesso dei quadrupedi nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto.

L'area giochi al campo dei Pini

L’area giochi al campo dei Pini (foto Lucrezia Benfatto)

OSPEDALE. Da ieri nell’area verde che circonda il nosocomio i cani sono banditi. «Hanno messo un foglio – spiega Chiara Marchegiani, web designer residente in via Rosetani – specificando che si vieta l’accesso ai cani per mancanza di rispetto. Io di cani ne ho due e quella era una zona dove li portavo al guinzaglio. Dove li dovrei portare adesso? Non posso attraversare le sbarre dell’ospedale se ho con me i miei animali per tornare a casa?». Marchegiani continua sottolineando che i cani sono vietati anche a Villa Cozza, dove abita la nonna, una seconda alternativa per portare i suoi animali che però non può sfruttare. «Sporcano di più le persone – dice – ci rendiamo conto di quanta immondizia troviamo per la strada? Ho rivolto un appello al sindaco Carancini e sto mobilitando i residenti della mia zona per fare qualcosa perché non ci si deve sentire in difetto se si ha un cane. Noi proprietari siamo smarriti. Non stiamo dicendo di entrare con il cane dentro l’ospedale. L’area fuori è un polmone verde bellissimo, se ce lo chiudono devono darci una alternativa». Secondo Marchegiani il cartello apposto non sarebbe regolare. «C’è una ordinanza del Comune, del 2008 – prosegue – dove si specifica che nei parchi e nei giardini pubblici con presenza di attrezzature per il gioco dei bambini ed in tutte le altre aree ove il divieto è indicato da apposito cartello, è sempre vietato introdurre i cani, ancorché condotti al guinzaglio, eccezion fatta per quelli dei non vedenti. Nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, compresi cortili, ballatoi, vani delle scale ed ovunque si possa liberamente accedere, i cani devono essere tenuti sempre al guinzaglio da persone idonee al controllo. Nelle aree in questione non ci sono cartelli che vietano l’accesso ai cani».

COMUNE. La nuova area per i cani è quella davanti al distretto sanitario, a Santa Croce, come suggerito dalla residente dello stesso quartiere. «Se ne sta occupando l’ufficio ambiente – spiega Canesin – si sta lavorando per farne questo utilizzo ma ci vorrà un po’ di tempo. Macerata ha altri parchi per cani, a Fontescodella e a Collevario dove è stata spostata di recente. Purtroppo si fanno molte polemiche su questo argomento e non è semplice mettere d’accordo tutti, chi vuole i cani al parco e chi non li vuole. Ci vuole più tolleranza da ambo i lati». In merito alla convenzione con la società che gestisce il campo dei Pini l’assessore chiarisce che lo spazio è pubblico e non privato ma negli accordi è prevista la chiusura per le partite per questioni di sicurezza. «Non si può fare altrimenti – aggiunge Canesin – l’alternativa sarebbe non farci le partite»

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