Mercoledì, 13 Gennaio 2016 11:18

pane neroE’ un prodotto consentito, ma non si può chiamare ‘pane’. E il carbone vegetale è un additivo a solo scopo di colorazione.
La Direzione Generale della Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute ha scritto agli Assessorati una circolare di chiarimenti sul cosiddetto ‘pane nero’. In questi giorni molta stampa ne ha parlato e molte associazioni di categoria e di consumatori hanno interessato la Direzione ministeriale. Il ‘pane nero’ è sempre più diffuso come prodotto della panificazione, sotto varie presentazioni, e il carbone vegetale che gli conferisce la colorazione viene vantato a scopo pubblicitario per le sue proprietà benefiche.

Si può produrre ma non è “pane”– A fare chiarezza è intervenuta una circolare agli Assessorati regionali che puntualizza la normativa e fa chiarezza sull’intera vicenda. Innanzitutto, si tratta di un prodotto perfettamente ammissibile in quanto “prodotto della panetteria fine”, cioè un prodotto a norma del Regolamento CE 1333/08 (allegato II Parte E), che in aggiunta agli ingredienti di base (acqua, lievito e farina) aggiunga il carbone vetale come additivo.
Ciò che non è ammissibile- spiega la circolare- è la denominazione “pane” per questo tipo di prodotti, sia che si tratti di preconfezionati che di sfusi; tanto meno si può fare riferimento al “pane” nella etichettatura e nelle presentazioni pubblicitarie di questi prodotti.

Solo un colorante– Per quanto riguarda le proprietà benefiche del carbone vegetale- impiegato fin dall’antichità per le sue proprietà adsorbenti- “non è ammissibile aggiungere in etichettura, presentazione o pubblicità del prodotto alcuna informazione che faccia riferimento agli effetti benefici del carbone vegetale per l’organismo umano, stante il chiaro impiego dello stesso esclusivamente quale additivo colorante”.

pdfCIRCOLARE_DGISAN_PANE_NERO.pdf297.01 KB

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