ROCCA DI MEZZO. Si chiama Osvaldone e nella frazione di Rovere, a Rocca di Mezzo, gli abitanti lo considerano un eroe. A raccontare la storia del cane amato da tutti i paesani è Sara Megale, una fotografa ambientalista appassionata di natura che torna spesso nella casa del piccolo borgo che si trova nel Parco Sirente-Velino. Un centro dove la presenza di numerosi cani randagi è diventata un grave problema, essendo diventati molto aggressivi, tanto da minacciare quotidianamente gli abitanti e i tanti turisti che hanno casa a Rovere.«La gente», spiega Megale, «è spaventata e neanche si reca più al cimitero dove hanno trovato rifugio i cani. Ma quella che vorrei raccontare è la storia di Osvaldone, cane coraggioso ed eroe che nei giorni scorsi ha difeso da tre cani randagi una signora con la carrozzina che stava tranquillamente passeggiando sulla pista ciclabile. I cani avevano circondato la signora in carrozzina, aggredendola, ma richiamato dalle urla della donna è arrivato in sua difesa Osvaldone, che ha attaccato i randagi e li ha fatti fuggire, non senza procurarsi delle brutte ferite, poi amorevolmente curate da noi».«Osvaldone è un bel pastore abruzzese arrivato un giorno prima di Ferragosto a Rovere. Era un cucciolone e si è fermato nelle vicinanze del RistorOsvalda, di proprietà di Cinzia Mastropaolo. Aveva una fune orrenda al collo, era affannato, tremava come una foglia, era pieno di morsi sul muso e aveva una brutta ferita alla zampa, tanto che zoppicava. Prima del suo arrivo a Rovere», prosegue Megale, «ogni tanto Cinzia lo incontrava nei paesi vicini. Era sempre allegro, mostrando un carattere da subito speciale. Un cane affettuoso con tutti, compresi gli altri cani, ma se cani o umani non gradivano la sua presenza, si allontanava senza mai mostrare rabbia o ostilità. Si è fatto subito accettare dai cani che già stazionavano a Rovere, conosciuti da tutti. Osvaldone è buonissimo tanto da farsi rubare il cibo dai gatti di Rovere. Lo conoscono tutti, ormai è diventato il beniamino del paese. Io vivo a Roma, ma ho casa a Rovere fin da bambina e vado spesso lì.Ora Osvaldone rischia di essere portato via dal paese non avendo ancora un collare e il microchip. Io e la mia amica Cinzia, che lo ha sempre curato e che si prende cura di lui, faremo di tutto perché questo non avvenga. È un cane eroe che merita di essere amato da tutti noi di Rovere».

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