Vincere l’oro olimpico è ovviamente il suo obiettivo. Ma per la pattinatrice canadese Meagan Duhamel, la medaglia più importante è già a casa, in Canada, e l’aspetta comodamente sdraiato sul sofà del salotto. È lì che, mentre lei si dà da fare per salire sul podio, sonnecchia Moo Tae, un meticcio bassotto dalle lunghe orecchie e lo sguardo impertinente. È lui, infatti che incontrando Maegan ha vinto la sua battaglia con la triste sfortuna di nascere cane in Sud Corea, dove ogni anno sono milioni i quattro zampe allevati appositamente per finire sulle tavole dei ristoranti.

Maegan, vegana dal 2008 e atleta dal palmares importante (vincitrice dei campionati mondiali 2015 – 2016 e argento nella gara a squadre alle Olimpiadi di Soci nel 2014, fra l’altro) ha voluto col suo gesto richiamare l’attenzione su una pratica ancora diffusissima in tutto il Sud Est Asiatico ma che vede nella Corea del Sud l’unico paese al mondo in cui gli allevamenti di cani destinati alla cucina sono ancora legali. Per farlo l’atleta canadese ha adottato il cucciolo con l’aiuto della Free Korean Dogs, una delle molte associazioni animaliste che si battono per cercare di sviluppare una maggiore sensibilità sull’argomento e aiutare quelli che si rendono disponibili ad adottare uno dei cani salvati dagli allevamenti.

«Spero che altri condividano il mio post – ha postato su Instagram la pattinatrice sotto la foto.del cane – ora Moo Tae è finalmente libero dall’industria di carne di cane coreana». Enel frattempo si è attivata per salvarne anche un altro che finirà a breve sul divano di un’altra famiglia canadese.

L’argomento per i coreani è però ancora delicato e molti ristoranti hanno declinato l’invito del governo ad eliminare la carne di cane dal menù durante le Olimpiadi temendo un cattivo ritorno di immagine in Occidente. «Lo facciamo da sempre – hanno detto – non smetteremo ora». Ma gli animalisti, e tra di loro la HSI Humane Society International, pensano che la mentalità soprattutto trai giovani è matura per un cambiamento e sono già riusciti in diversi casi a convincere gli allevatori di cane a dirottare i loro affari in altre direzioni.

14 febbraio 2018 (modifica il 14 febbraio 2018 | 20:37)

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