In Italia si stima che il diabete di cani e gatti colpisca da 1 soggetto su 500 fino a 1 su 100. La patologia può riguardare animali di qualsiasi età, indipendentemente dal sesso o dalla razza. Una tempestiva diagnosi e la terapia insulinica – accompagnata a stili di vita e alimentazione corretti – permettono all’animale diabetico di vivere una vita normale. Al via l’iniziativa “Mese del Diabete del Cane e del Gatto” con la partecipazione di decine di strutture veterinarie in tutta Italia e con il patrocinio di FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) e ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). La Giornata ha l’obiettivo di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica su questa vera e propria piaga che conta a oggi, solamente in Italia, 3 milioni di persone con diabete di tipo 2 diagnosticate, 1 milione con diabete di tipo 2 non ancora diagnosticate e ben 2,6 milioni a rischio.

“Anche in medicina veterinaria il diabete è una patologia frequente e debilitante se non diagnosticata e gestita correttamente”, afferma il dott. Marco Melosi, presidente ANMVI. “I proprietari devono essere consapevoli che anche gli animali possono ammalarsi di diabete, esattamente come l’uomo e con le stesse dinamiche.”

“Il diabete mellito nel cane e nel gatto è sotto alcuni aspetti paragonabile a quello dell’uomo”, spiega il prof. Federico Fracassi dell’Università di Medicina Veterinaria di Bologna. “La patologia è caratterizzata da un aumento dei livelli di zucchero nel sangue, causato da una carenza di insulina, un ormone prodotto dal pancreas. La concentrazione persistente di alti livelli di zucchero nel sangue può portare a gravi complicazioni, con notevole ricadute sulla qualità e l’aspettativa di vita. Nel cane è molto frequente la cataratta, una progressiva opacizzazione del cristallino che può provocare la cecità; nel gatto una comune complicazione è, invece, la debolezza degli arti posteriori dovuta a un danneggiamento dei nervi.”

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