Un invito gentile ma perentorio quello rivolto ai padroni dei quattro zampe a spasso per Cortona, con un simpatico ed efficace cartellino che, da qualche giorno, è apparso sui muri del centro storico, in prossimità di negozi e sulle facciate dei palazzi storici.

“La pipì non la faccio qui!”, recita il segnale e l’idea è di Roberta Nocentini, la “libraia” di Cortona proprietaria di Penni, una dolcissima cagnolina.

Un’idea che scaturisce da quel “non poterne più!!” di vari cittadini e commercianti cortonesi che si trovano spesso costretti a lavare i muri esterni dei propri esercizi commerciali e delle proprie case per eliminare macchie e cattivi odori dovuti all’urina dei cani.

In effetti la questione della “cattiva gestione “ dei bisogni dei nostri amici cani riguarda un po’ tutte le nostre città, piccole e grandi e non solo Cortona.

Calpestare una “pupù” porterà anche fortuna, ma resta un incidente sgradevole, inaccettabile in una società che si definisce “civile”. Così pure lasciare urinare i cani sui muri di palazzi storici imbrattando con la pipì gradini e gradinate dove sarebbe tanto più piacevole sedersi, o le saracinesche e le vetrine di negozi o i portoni delle case. Oltremodo insopportabile d’estate, quando diventa maleodorante e pericoloso veicolo di virus per altri cani.

Il richiamo al rispetto dei principi basilari di civiltà ed educazione resta inascoltato, nella maggior parte dei casi, da parte di padroni disattenti ai quali non sembra non essere chiaro come la scelta di avere un animale rappresenti, innanzitutto, una responsabilità (pari probabilmente a quella di avere un figlio!) e poi, non debba ricadere sulla collettività.

Anche noi, a Cortona, proviamo dunque a sensibilizzare i proprietari di cani attraverso questi cartelli, dissuasivi di un comportamento scorretto.

Ringraziamo Roberta Nocentini per aver “translato” la simpatica idea dal Comune di Tirano, nel sondriese ( già adottata da molti altri Comuni italiani), dove era in visita al Museo delle Fisarmoniche che custodisce, tra gli altri, un pezzo di manifattura storica locale della Ditta Nocentini, del nonno di Roberta!

Grazie anche alla Associazione Mammut e a Antonio Massarutto che ha provveduto a realizzare i cartellini, ora a disposizione di tutti coloro (esercenti e privati cittadini) che vorranno esporli, al costo di 2 euro (un semplice rimborso spese!).

Attenzione, però, c’è dell’altro!

A questi “padroni” sordi all’appello al senso civico vale la pena di ricordare che una “passeggiata distratta” con “Fido” può trasformarsi in un comportamento lesivo della proprietà altrui e per questo avere una insospettabile ricaduta sanzionatoria civile e penale.

Quello che i distratti proprietari di cani forse non sanno, infatti, è che la Legge attribuisce al padrone del cane quella che si definisce “responsabilità oggettiva”, egli cioè risponde dei danni provocati dall’animale, pur se si tratti di bisogni. Inoltre, sporcare un muro o un’ automobile o qualsiasi bene di proprietà di terzi, anche potrebbe configurare il reato di “imbrattamento”, sanzionato dal Codice Penale all’art. 639.

La Sentenza 7082/15 della Corte di Cassazione di Firenze, inoltre, pronunciandosi sul ricorso per “depauperamento” fatto dal proprietario di un palazzo storico del centro contro il padrone di un cane che aveva orinato sulla facciata del suo edificio, pur assolvendo quest’ultimo perché munito di una bottiglina d’acqua con cui aveva provveduto a ripulire il bisogno del suo cane, ha colto l’occasione per definire il corretto comportamento del cosiddetto “conduttore” nell’atto di portare il proprio animale a spasso.

Questi i punti da rispettare, contenuti all’interno della Sentenza:

-limitare la libertà dell’animale utilizzando il guinzaglio

-mettere in atto un’attenta vigilanza sui comportamenti dell’animale

-intervenire con atteggiamenti tali da farlo desistere, almeno nell’immediato, dall’azione.

“Porre attenzione durante la condotta del cane sulla pubblica via” è quello che sottolinea la Corte di Cassazione che non esclude la possibilità, per il proprietario del bene, danneggiato dalla “imperizia nella conduzione dell’animale”, di chiedere un risarcimento danni.

La bottiglietta dell’acqua, nel caso fiorentino, ha salvato il proprietario del cane,dall’accusa di “imbrattamento” che resta, in ogni modo, accoglibile quando causata da “sciatteria o imperizia nella conduzione dell’animale”

Per quanto riguarda, invece, le multe previste per chi non provvede a raccogliere le deiezioni del proprio animale o ripulirne l’urina non esiste in Italia una legge nazionale, per cui è competenza dei singoli Comuni emettere disposizioni e stabilire l’ammontare di eventuali sanzioni nei Regolamenti Comunali di Igiene Urbana.

A Cortona la mancata raccolta delle deiezioni e la mancata esposizione del sacchetto apposito è sanzionata con una multa di Euro 100 che viene devoluta al canile.

In altri Comuni invece guanti e paletta già non bastano più: per portare a spasso il proprio cucciolo il padrone deve obbligatoriamente dotarsi anche di una bottiglietta d’acqua per ripulire l’urina, come ci conferma la sentenza della Corte di Cassazione citata.

Occorrerà adeguarsi anche qui da noi e predisporre controlli attenti per le vie del centro storico e lungo i viali del Parterre, dove, soprattutto d’inverno, passeggiare si trasforma in una vera e propria “gimcana”

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