I gatti che vivono in libertà devono essere sterilizzati indipendentemente dal gruppo in cui l’animale vive, dall’estensione del territorio o dal titolo di proprietà del luogo, pubblico o privato, nel quale si sono stabiliti.

Lo afferma il Ministero della Salute, in una nota inviata alla LAV a firma del Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, Silvio Borrello, in risposta a un quesito da noi posto in merito al comportamento di alcuni Servizi Veterinari pubblici che pongono limiti alla sterilizzazione dei gatti non riferibili a un proprietario.

La normativa nazionale è chiara, esplicita la nota: “I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo”, da ciò consegue che la condizione necessaria e sufficiente per la sterilizzazione sia lo status di “gatto libero”.

Si tratta di un chiarimento importante, poiché alcuni Servizi Veterinari pubblici non concedendo il riconoscimento di colonia felina ai gatti liberi che hanno stabilito il loro habitat in luoghi privati, non provvedono alla loro sterilizzazione. E ciò è in contrasto con la normativa nazionale. Ferma restando la facoltà delle Regioni di proporre una definizione di colonia felina, prosegue il Ministero, “deve essere rispettato il principio fondamentale che prevede la tutela ed il controllo delle nascite di tutti i gatti liberi non riconducibili a un proprietario”.

Con il nostro quesito abbiamo quindi sollevato una importante questione circa l’applicazione dei principi della normativa nazionale a proposito della quale il Ministero ha scritto parole chiare e ora da attuare, da parte di tutti.

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