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A Messina sono stati avvelenati dieci cuccioli di cane con stricnina ed un altro agente fosforico, una vera e propria strage.

La responsabile nazionale del randagismo di animali della Onlus ‘Animali Italiani’, Emanuela Bignami, ha denunciato sui social un atto di atroce crudeltà contro un branco di cani avvenuto a Messina (Sicilia). La scorsa notte, infatti, sono strati trovati i corpi privi di vita di dieci cuccioli di cani randagi a Furnari, in zona San Filippo (dove si trova lo stadio di calcio) nella periferia del capoluogo siciliano. Pare che gli animali siano stati volontariamente avvelenati con del cibo riempito di stricnina o di un altro agente contaminante.

A suggerire che possa essere stata utilizzata la stricnina è la stessa Bignami che nel denunciare l’accaduto ha detto: “Si sospetta che sia stata utilizzata anche la stricnina, ma sarà l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia a confermare l’agente utilizzato per questo terribile crimine”. La responsabile aggiunge anche che i dieci cani avevano da poco trovato casa e che presto sarebbero stati tolti dalla vita di stenti in strada.

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Messina, avvelenati dieci cuccioli di cane: “Il ministro della Salute deve intervenire”

Nella sua denuncia la Bignami invita il ministro della Salute Giulia Grillo ad intervenire per evitare che una simile strage si ripeta ancora: “Il fenomeno del randagismo nel 2018 è aumentato del 9,26%. Diventa urgente che il ministro della Salute, Giulia Grillo, avvii un Piano nazionale di prevenzione contro questa emergenza”. Proprio l’aumento del randagismo sarebbe infatti la causa dell’aumento delle brutali uccisioni di randagi, i cittadini percepiscono i branchi come un pericolo e, non essendoci degli organi preposti al controllo dei randagi, agiscono con crudeltà per eliminare quello che è percepito come un problema: “Troppe volte questo problema viene risolto con un macabro e inaccettabile fai-da-te. I cani vaganti vanno sterilizzati, microchippati e iscritti all’anagrafe. Siamo stanchi di vedere canili pieni, serve una campagna di sensibilizzazione per promuovere l’adozione”. La responsabile di Animali Italiani conclude dicendo che potrebbe essere utile in futuro un inasprimento delle pene per chi si macchia di un simile reato ai danni di animali indifesi.

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