Lunedì, 11 Gennaio 2016 14:55

non conformiPubblicato il rapporto sugli esiti dei controlli ufficiali effettuati nell’anno 2014, ultimo anno di applicazione del PNAA 2012 – 2014. Il Ministero della Salute predispone il Piano Nazionale di Sorveglianza e Vigilanza Sanitaria sull’Alimentazione degli Animali (PNAA) con la finalità di contribuire a tutelare la salute e il benessere animale ed assicurare la salubrità dei prodotti di origine animale destinati al consumo umano attraverso la vigilanza e il controllo ufficiale sui mangimi. Annualmente, viene pubblicato il Rapporto sui controlli ufficiali con il quale sono sintetizzate le attività ispettive condotte e e i relativi risultati.

Il PNAA è parte integrante e sostanziale del sistema nazionale di controllo sull’alimentazione animale, ha valenza pluriennale ed è in linea con quanto stabilito dal Regolamento (CE) 882/2004.
La vigilanza ispettiva viene svolta su tutte le imprese del settore dei mangimi quali produttori primari, allevamenti, mangimifici, distributori, industrie alimentari che forniscono sottoprodotti all’alimentazione animale, trasportatori di mangimi, con il fine di verificare il possesso ed il mantenimento dei requisiti strutturali e funzionali dell’impresa del settore dei mangimi oggetto di vigilanza.

Ispezioni sugli OSM (Operatori Settore Mangimi)- Nel 2014 L’aumento percentuale delle sanzioni comminate e la diminuzione percentuale di non conformità rilevate sono valutate dal Rapporto come una “conferma dell’efficienza dei Servizi Veterinari e del rispetto della normativa da parte degli OSM”. Le principali carenze riscontrate durante le visite ispettive hanno riguardato:
• difetto di autorizzazioni;
• mancata o errata compilazione dei registri di carico e scarico;
• errata etichettatura;
• non conformità relative al sistema di tracciabilità;
• piani di autocontrollo non idonei o carenti;
• mancata o insufficiente formazione degli operatori;
• inidoneità dei requisiti strutturali;
• modalità non idonee di stoccaggio e somministrazione dei mangimi.
L’attività di controllo ufficiale nell’anno 2014 ha visto i Servizi Veterinari impegnati in un’imponente attività di campionamento effettuata in tutti i livelli della produzione, della commercializzazione fino alla somministrazione dei mangimi. Nell’anno 2014, in tutto il territorio nazionale, nell’ambito esclusivo del PNAA sono stati prelevati n. 10.923 campioni ufficiali di mangimi, a fronte di 11.066 programmati.

Non conformità rilevate nei campioni- Sui campioni previsti dal PNAA, viene effettuata la ricerca di:
• proteine animali trasformate non ammesse nei mangimi,
• Salmonella spp.,
• sostanze farmacologicamente attive e additivi destinati all’alimentazione animale,
• sostanze indesiderabili che includono anche i contaminanti ambientali (micotossine, diossine, melamina e altri),
• organismi geneticamente modificati (OGM).

Dalle analisi effettuate, ad opera dei Laboratori degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, sono emersi n.69 campioni non rispondenti a quanto richiesto dalla normativa, lo 0,63% del totale dei campioni prelevati. Questo è un dato che dimostra come in generale i mangimi (mangimi composti, materie prime, additivi, premiscele e acqua di abbeverata) soddisfino i requisiti normativi di sicurezza.
analisiLe 69 non conformità rilevate nel corso dei controlli ufficiali del 2014 hanno riguardato:
• n. 24 per presenza di Micotossine;
• n. 23 per presenza di principi farmacologicamente attivi ed additivi vietati o in concentrazione non consentita, (di cui: 7 tetracicline, 5 ionofori, 4 penicilline, 2 macrolidi, 1 avermectine, 1 decochinato, 1 diclazuril, 1 Nicarbazina/Robenedina, 1 sulfamidici);
• n. 10 per contaminazione da Salmonella spp.;
• n. 5 nel programma di Monitoraggio riservato agli Additivi nutrizionali e oligoelementi;
• n. 5 per presenza di Organismi Geneticamente Modificati;
• n. 2 per presenza di Diossine/PCB;
La relazione spiega che “tali non conformità derivano spesso da problemi di carry-over durante la produzione dei mangimi o per inadeguate condizioni di stoccaggio praticate soprattutto in allevamento, che possono spesso favorire le contaminazioni ambientali”. E’ inoltre possibile mettere in evidenza uno inversione di tendenza relativa alla costante diminuzione della percentuale delle non conformità in questi ultimi tre anni. Infatti “si è registrata una percentuale di non conformità dello 0,65% nel 2011, dello 0,60% nel 2012 e dello 0,55 nel 2013, mentre nel 2014 si è potuto constatare un aumento della percentuale allo 0,63%”.

Attività effettuata su sospetto– Per quanto riguarda l’attività di controllo ufficiale mediante il campionamento su sospetto, dall’elaborazione dei dati del 2014 risulta che sono stati effettuati in totale n. 74 campioni e che tale attività è stata svolta da 14 Regioni. Il volume di attività su sospetto appare inferiore rispetto a quello dell’anno scorso, ma è stata effettuata da più regioni (+ 2 Regioni), segno di una costante sensibilità dei Servizi Veterinari verso possibili fonti di pericolo e rischi emergenti presenti nel proprio territorio di competenza, anche in considerazione delle allerte dovute alle condizioni climatiche. Tale attività ha rilevato in tutto n. 12 casi di non conformità che corrispondono al 16.21% dei campioni prelevati, 1,06% in più rispetto al 2013.

Importazioni– Nel  2014 sono state rilevate complessivamente n. 15 partite non conformi, pari allo 0,33% delle partite presentate per l’importazione e al 4,61% delle partite oggetto di prelievo
Tali non conformità hanno riguardato:
• il riscontro di positività per presenza di Salmonella Livingstone, Salmonella Inganda, Salmonella Rissen, Salmonella Havana, Salmonella Afula e Salmonella Tennesse in n. 3 partite di materia prima vegetale (farina di soia), di ton, rispettivamente, 12.059, 5.500 e 3.200, di provenienza Argentina;
• il riscontro di positività per presenza di micotossine (aflatossina B1), oltre i livelli consentiti, in una partita di ton. 20 di materia prima vegetale (proteine del riso) per uso mangimistico di provenienza India;
• il riscontro di positività per presenza di OGM non autorizzati e/o oltre i limiti consentiti (MON 15985, MON 531 e MON 1445) in n. 10 partite di materia prima vegetale (semi di cotone) per uso mangimistico, di complessive tonnellate 8.359,354, di provenienza Costa D’Avorio ;
• il riscontro di positività per presenza di arsenico, oltre i livelli consentiti, in una partita di ton. 25 di additivi per mangimi (ossido di manganese) di provenienza India;
In alcuni casi le partite sono state ammesse all’importazione previa bonifica, mentre per quelle già nazionalizzate è stato disposto il rintraccio.

Nel nuovo “Piano Nazionale Alimentazione Animale 2015-2017” sono state inserite nuove indicazioni operative in materia di controlli all’importazione sui mangimi, con particolare riferimento ai controlli rafforzati sui mangimi non di origine animale e ai controlli analitici per la ricerca di costituenti di origine animale non autorizzati nelle proteine animali trasformate e prodotti sanguigni derivati da non ruminanti destinati all’alimentazione di animali d’allevamento non ruminanti, diversi dagli animali da pelliccia.

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