Ci sono notoriamente vaste aree geografiche nel mondo dove intere nazioni hanno l’abitudine di mangiare carne di cane, una pratica «gastronomica» che a noi fa rivoltare lo stomaco e la mente, visti gli rapporti che abbiamo con questa specie domestica. Il pensiero va immediatamente ad alcuni paesi orientali, come la Cina, ma decine di nazioni al mondo permettono il consumo di questa carne e sorprendentemente, senza scomodare Vietnam, Laos, Nigeria e altri paesi dove la tradizione è consolidata da tempo, gli stessi Stati Uniti, l’Inghilterra, e la Svizzera, per stare molto vicini a noi, hanno una legislazione molto carente a riguardo. Ci crediate o no, anche in Italia non è vietato mangiare il cane: come nelle altre nazioni sopracitate è fatto divieto di vendere carne di cane per uso alimentare, ma se una persona dichiara di avere mangiato il proprio cane, costretto dai morsi della fame e dopo averlo soppresso in modo «umano», finirà assolto perché manca la norma che lo vieti.

Il consumo delle carni di animali domestici solleva, da decenni, discussioni roventi evocate dalle tradizioni popolari. In Italia, se un uomo mangiasse un cane, finirebbe alla ribalta dei media come un omicida, ma, allo stesso tempo, siamo tra i più forti consumatore di carne di cavallo, che fa inorridire gli inglesi e di carne di coniglio, che fa rabbrividire gli americani e di carne di bovino, che fa sobbalzare gli indiani (almeno la maggiorana induista), ligi alla sacralità delle mucche e delle bufale.

Per essere concreti e realisti, uscendo dal cappio di una polemica potenzialmente senza fine, vi sono culture che considerano il cane un alimento tradizionale quotidiano, altre in cui è tabù solo il parlarne. Fatto sta che, nel 2014, si è stimato che nel mondo vengano mangiati dall’uomo, ogni anno, 25 milioni di cani.

Di fronte a questi dati e al fatto che, ancora oggi, 44 stati americani non hanno ancora vietato l’uccisione di cani e gatti per il consumo umano è approdata alla Camera statunitense una legge (approvata) che, modificando quella attuale sul benessere animale, vieta possesso, macellazione e commercio di cani e gatti, garantendo che gli animali rubati o randagi non vengano uccisi per il commercio. É quanto accaduto più volte di recente nelle Hawaii, dove è legale macellare un animale classificato come animale domestico qualora sia «allevato per il consumo umano» e sia soppresso in modo «umano». Nel Wisconsin, Ervin Stebane, commerciante autorizzato a vendere animali come cavie, era anche un macellaio di cani. Stebane rubò cani da comunità residenziali e cani randagi per poi macellarli e venderne la carne. Venne condannato solo per «aver ucciso impropriamente gli animali».

In assenza di una legislazione federale, cinque stati – California, Georgia, Michigan, New York e Virginia – vietano specificamente il consumo umano di carne canina o felina, in qualunque modo procurato e per qualunque scopo.

Ora, la nuova legge, presentata in modo trasversale da due parlamentari della Florida, il repubblicano Vern Buchanan e il democratico Alcee Hastings, se approvata anche dal Senato, imporrà il divieto assoluto di portare carne di cani o gatti sul desco degli americani. «Cani e gatti sono fonte di amore e compagnia per milioni di persone. Per questo non dovrebbero essere macellati e venduti come cibo» ha affermato Buchanan. Anche in Italia cani e gatti sono molto amati, ma il buco nella rete è ancora ampio e converrebbe metterci una maglia.

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