procura repubblica Per i colleghi in servizio all’ex Asl (di Leno) il Giudice ha disposto una integrazione probatoria. Per la difesa decisione è necessaria.
A oltre un anno dal sequestro del macello di Ghedi, nel processo in abbreviato a due veterinari accusati a vario titolo di maltrattamento sugli animali, adulterazione alimentare, falso e violenza a pubblico ufficiale, il giudice Cesare Bonamartini ha disposto un’integrazione probatoria: agli atti finiranno il video dell’ultimo accesso delle forze dell’ordine (documenterebbe i maltrattamenti) e tre testimonianze.
Saranno risentiti un dipendente Asl di Brescia e due veterinari che si sono occupati dei campionamenti su nomina della procura.

Siamo sereni», commenta i legale dei Veterinari coinvolti: «Quella del giudice è la decisione migliore per evitare si dia per scontata la responsabilità degli imputati». L’integrazione degli atti  «è necessaria per capire i criteri di campionamento».

Il titolare di Italcarni e i dipendenti hanno chiesto il patteggiamento: il primo 2 anni e 2 mesi, per gli altri pene tra i 20 e i 22 mesi. Per i colleghi in servizio all’ex Asl (di Leno) il pm Ambrogio Cassiani ha chiesto rispettivamente 5 anni e 3 anni e 6 mesi. «Per la sentenza bisognerà aspettare il 28 novembre.

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