La macellazione a fini alimentari degli animali è purtroppo permessa. Contro questa ci battiamo da sempre. Ma è anche permessa la macellazione senza stordimento preventivo degli animali. Anche contro questa ci battiamo da sempre e su questa abbiamo qualche alleato. Quando si tratta di contestare la macellazione rituale a fini religiosi, quindi senza stordimento, qualche voce in più si leva, perché a praticarla sono, in particolare, gli osservanti mussulmani (che in maniera identica la facciano eseguire gli osservanti delle comunità ebraiche poco importa a tanti).

In questi giorni a Como si fa un gran parlare della “autorizzazione del Comune di centrosinistra allo sgozzamento degli animali in una piazza il prossimo 23 settembre, Festa mussulmana del Sacrificio”.
Abbiamo appurato direttamente che – essendo vietata la macellazione rituale al di fuori dei macelli autorizzati (Regolamento europeo 1099 del 2009 e relativo Decreto Legislativo 131 del 2013) l’uccisione degli animali sarà effettuata in uno dei tre macelli di zona autorizzati, secondo legge, anche a praticare la macellazione senza stordimento.

Il nostro giudizio morale è qui contrario, in maniera identica a quello che esercitiamo anche contro qualsiasi altra macellazione, anche quelle senza stordimento di galline e conigli per il cosiddetto consumo familiare, che avvengono, purtroppo legalmente, senza stordimento preventivo. Ma, ovviamente, contestiamo anche quelle legali con stordimento.

Quanti di coloro che si stanno levando contro la “festa islamica” ovvero per una preghiera in piazza, però, lo fanno effettivamente a tutela dei diritti degli animali? E, fra questi, anche chi siede in Parlamento, è facile appurarlo, non ha nemmeno mai presentato una proposta di legge per vietare questo tipo di macellazione. E quando qualche anno fa a livello europeo si discuteva del Regolamento europeo sulla macellazione, e la stessa parte politica ricopriva al Governo le funzioni più importanti in tre Ministeri-chiave (Salute, Agricoltura e Interni) non ha levato nemmeno una parola nelle sedi Istituzionali, e non ha fatto avvalere l’Italia della possibilità di vietare la macellazione rituale senza stordimento (come fatto invece da Svezia o Polonia, per esempio) in ambito nazionale. Come si chiama questa condotta?

Ogni anno gli italiani mangiano circa 83 chili di carni pro capite. Oltre a uova, latte e derivati. Chi è interessato davvero alla sofferenza degli animali, può iniziare anche da oggi, come facciamo noi, a rendere concreta e fattiva la sua indignazione (cristiano, mussulmano, ebreo, non credente ecc) partendo dalle proprie scelte alimentari. Tutto il resto che non sia coerente è una farsa, condotta anche sulla pelle degli animali.

Gianluca Felicetti
Presidente LAV

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