I gatti, che oggi vivono in ogni parte del pianeta escluso l’Antartide, sono i veri “imperatori” del mondo. Secondo uno studio del Centro nazionale della ricerca scientifica francese a cui ha partecipato anche un ricercatore italiano, l’esistenza felina accompagna quella degli umani da circa 9000 anni, con un “dominio” che già allora si estendeva dall’Egitto alla Romania del Mesolitico.

L’analisi del Dna di 200 gatti

La ricerca ha analizzato il Dna di 200 gatti vissuti negli ultimi 9000 anni, i cui scheletri sono stati rinvenuti in siti archeologici come Stonehenge, o anche nelle tombe vichinghe. Alcuni dei resti analizzati appartenevano anche a mummie di gatti, seppellite con i loro nobili padroni nell’Antico Egitto. Da un confronto con i vari campioni, gli scienziati coordinati da Eva-Maria Geigl del Cnrs, hanno scoperto che i gatti domestici attuali discendono dal gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica) e dai primi felini insediatisi nelle comunità agricole del Vicino Oriente. Già prima dello sviluppo della civiltà egiziana (a partire dal 3000 a.C.), come invece ritenuto finora.

I due momenti di addomesticamento

Secondo lo studio ci sono stati due momenti di addomesticamento dei gatti. Il primo nell’era agricola del Medio Oriente, la “Mezzaluna fertile”. Qui i gatti selvatici si sono imposti cacciando i topi, che proliferavano nei primi campi sorti con la rivoluzione agricola. E gli agricoltori, per mantenere puliti i campi, iniziarono ad addomesticare i gatti. Secondo quanto riportato dallo studio, a cui ha partecipato l’italiano Claudio Ottoni, questi animali sono arrivati in Egitto attraverso gli spostamenti delle comunità agricole e dei commercianti. Qui si sarebbe verificato il secondo momento di addomesticamento dei felini da parte dell’uomo. A partire dall’Egitto, “i gatti si sono diffusi in modo molto efficiente nel mondo antico con le navi”, spiega Eva-Maria Geigl nello studio pubblicato su “Nature”. Gli Egizi trovarono infatti il gatto utilissimo anche nelle imbarcazioni, per cacciare i topi: così i gatti sarebbero arrivati anche in Europa e nell’Asia meridionale. È in questo momento storico che ebbe origine il tipico rapporto tra umano e felino che, prima di diventare un animale da compagnia, aveva una relazione paritaria con i bipedi. Fu solo dopo il Medioevo che il gatto soriano, originario della Turchia, avebbe iniziato a conquistarsi un ruolo di centralità domestica più per la sua bellezza che per le sue doti di cacciatore. Da quel momento fino ai giorni nostri, c’è stato un mix tra le varie razze (anche se in forma minore rispetto ai cani), ma la sua funzione di dominatore domestico e oggi anche virtuale sembra rimasta immutata.

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