17.8.15

di Riccardo Meggiato

Riesce a saltare recinzioni alte due metri. Devasta le coltivazioni. È il frutto dell’innaturale appetito sessuale dei conigli per i felini selvatici. E finisce in prima pagina

Immaginate la scena. Una tenera e serafica gattona si sta godendo la poca ombra che le giornate estive le concedono. Sonnecchia felice in giardino, magari pensa pure a che crocchette le servirà il proprio padrone tra qualche ora. E poi niente, è un istante: un coniglio le arriva alle spalle e… bè, diciamo che scocca la scintilla.  Dopo circa nove settimane, il frutto di questa passione travolgente si trasforma in alcuni cuccioli. A questo punto la domanda: di che animali stiamo parlando? Stando alle dichiarazioni de Il Giornale di Sicilia, la risposta ce l’ha il Presidente della Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli. Secondo lui, gli ibridi generati dal rapporto tra conigli selvatici e gatti sarebbero altri conigli, ma capaci di scavalcare reti anche di due metri e mettere a repentaglio le coltivazioni agricole della bellissima terra siciliana.

Da “Il Giornale di Sicilia”

Insomma, se conoscete la saga di Alien, o quella di Resident Evil, sappiate che i vostri peggiori incubi sono realtà. Il gattoniglio, ganiglio, cogliatto, o conigliatto che sia (il nome da utilizzare per la nuova specie sarà fonte di studi per chissà quanti anni) è considerato da Chiarelli come una delle specie a cui fare attenzione per tutelare le aree agricole più importanti della soleggiata regione.

Ovviamente si tratta di una bufala (no, qui l’animale non c’entra, non ci sbilanceremo in nuove previsioni biologiche, tranquilli), nel senso che Chiarelli quelle affermazioni le ha fatte davvero, ma sono prive di alcun fondamento scientifico. O meglio, l’eventualità che un coniglio si avventi su un gatto per copulare sono tutt’altro che remote, ma viene difficile pensare addirittura alla generazione di una nuova specie di coniglio mannaro che erediti le caratteristiche di un felino. Che poi, non so a voi, ma a me a pensare a un coniglio che miagola viene molto da ridere. Stoppando l’ironia, e mettendola invece sul piano scientifico, un coniglio può in effetti approfittarsi degli orifizi di un micione, femmina o maschio che sia, ma essenzialmente per dimostrare la propria dominanza. Tuttavia, i due non potrebbero in alcun modo generare un essere vivente. E qui vengono alla mente i numerosi tentativi di gente come Ilya Ivanovich Ivanov, biologo sovietico che, per anni, tentò l’ibridazione uomo-scimmia, senza ottenere risultati. Stai a vedere che abbiamo un premio Nobel a portata di mano e non lo sapevamo nemmeno. Nel frattempo, un consiglio agli amici agricoltori siciliani: se, sfortunatamente, le vostre coltivazioni vengono depredate, tenderei a puntare il dito contro ai cinghiali. O a dei normalissimi conigli selvatici. Perché non serve un super-coniglio per scavalcare una rete di due metri: a volte basta scavare un po’ e passarci sotto.

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