Interessante incontro informativo sul diabete ed obesità in gatti e cani al Leo Center di via Fratelli Bandiera a Canegrate: relatori il dott. Alessio Giordana e il nutrizionista per animali Francesco Vacirca.

Canegrate – Nella sala d’aspetto del nuovo ambulatorio veterinario annesso al negozio per soli gatti Leo Shop di Canegrate di Claudio e Fabrizia Cecchetti, gestito dal “dott. House degli animali” Alessio Giordana e recentemente inaugurato, si è tenuto ieri sera, 10 luglio 2018, un incontro gratuito con il celebre veterinario ed il nutrizionista per animali Francesco Vacirca, teso ad insegnare ai proprietari di animali d’affezione (soprattutto gatti) come riconoscere i campanelli d’allarme che devono far loro cercare un approfondimento clinico per verificare se il proprio “peloso” possa essere affetto da diabete.

Non solo per questa patologia, ma anche per tutte le altre problematiche che possono minare la salute dei nostri amati animali, bisogna seguire la “regola delle 4 P”, controllando eventuali perdita di peso, poliuria (aumento della quantità di urina emessa), polidipsia (aumento anomalo della sete) e polifagia (ingestione di una sproporzionata quantità di cibo per esagerazione patologica del senso di fame).

La diagnosi precoce del diabete nei felini e non solo, infatti, garantisce la possibilità di un intervento veterinario mirato ed efficace, basato quasi esclusivamente su una dieta il più possibile priva di carboidrati: partendo dal presupposto che i nostri pet non si possono trattare con l’insulina, il proprietario del gatto o cane malato, deve controllare accuratamente quanto mangia l’animale, rispettando le dosi consigliate e prediligendo temporaneamente alimenti umidi di alta qualità.

Sebbene il diabete venga troppo spesso causato dall’abuso di cortisone che i veterinari prescrivono per curare altri problemi”, spiega il dott, Giordana, “il sovrappeso nei mici va di pari passo con l’insorgenza di questa patologia e la aggrava, quindi l’obiettivo e farli ritornare ad un peso accettabile, eliminando temporaneamente amidi e zuccheri presenti soprattutto nel cibo secco. Seguendolo costantemente, il gatto è l’unico che la scampa, con il diabete.

Per quanto riguarda la frequenza in cui si riscontra la malattia, il veterinario dice che, in 33 anni di esperienza, gli è capitato di diagnosticare come diabetici 4 o 5 anni all’anno ed erano tutti grandi obesi.

Il nutrizionista per animali Francesco Vacirca spiega che l’industria dei mangimi, – attualmente -, non può realizzare croccantini senza carboidrati, in virtù del processo stesso di produzione: le crocchette, infatti, nascono da un macchinario che cuoce le farine di carne e le estrude porzionandole in modo che siano appetibili per cani e gatti, ma i bocconcini secchi necessitano di un “collante” che tenga insieme le polveri.

A questo scopo, si è sempre utilizzato l’amido, ovvero un polisaccaride formato da molecole di glucosio: in cottura, questo zucchero complesso caramella ed “esplode”, inglobando e tenendo insieme anche la carne liofilizzata: non essendoci la possibilità di evitare completamente l’uso di carboidrati nella produzione di pet food, le grandi aziende hanno iniziato a studiare l’indice glicemico degli alimenti, scoprendo che le lenticchie ce l’hanno talmente basso, da essere considerato trascurabile. Sono inoltre presenti sul mercato linee di cibo umido totalmente prive di carboidrati, comunque sazianti perchè più fibrosi.

Gatti troppo grassi

Se pensiamo al fatto che gli esseri umani traggono energia da spendere nell’immediato proprio dal consumo di saccaridi, i gatti in regime dietetico anti diabete rischiano di diventare inattivi o comunque meno vitali?

Assolutamente no“, rispondono i due esperti: “il metabolismo dei felini e, in generale dei carnivori elettivi, utilizza l’energia fornita dall’apporto di grassi presenti nella carne e il glicogeno naturalmente presente nelle fibre muscolari. Non è un caso che, in natura, quando un gatto cattura una preda, ne consuma prima le interiora, perchè più ricche di zuccheri. Controllare che sull’etichetta del cibo per animali ci sia la dicitura ‘prodotto da carne fresca’ (human grade, quindi, cioè adatto al consumo umano, n.d.r.), vi dà la garanzia di nutrire gatti e cani in maniera ottimale, mantenendoli in perfetta salute. Mantenere un micio con cibo di alta qualità, non è per niente costoso: bastano, infatti, 35 cent al giorno!”

Quali sono la quantità giusta e la tipologia ideale di nutrimento per i nostri gatti, quindi?

Il gatto dovrebbe mangiare ogni giorno una quantità di cibo secco, – quindi di croccantini -, corrispondente ad 1/100 del suo peso (un micio di 5 kg, quindi, non dovrebbe superare i 50 g di crocchini): questa quantità copre perfettamente il fabbisogno giornaliero del nostro animale, senza dover aggiungere altro. Scatolette, bustine, mousse e patè, il cui contenuto è costituito per l’80 % d’acqua, andrebbero proposte al massimo due o tre volte la settimana come premio: simulando, infatti, la consistenza e gli umori di una preda viva, non fanno altro che gratificare il gatto, ma in realtà è come se gli stessimo dando da bere e non da mangiare!

Ma i gatti “selvatici”, quindi, possono essere anche “golosi” o si accontentano di soddisfare istintivamente le esigenze primarie?

Se un micio, in natura, cattura una bella pantegana“, chiosa Alessio Giordana, “di certo non smette di divorarla appena si sente sazio, ma se la mangia fino all’ultimo boccone: non è detto, infatti, che il giorno dopo sarà ancora così fortunato da acchiappare un’altra preda per garantirsi il pasto… Siamo noi esseri umani che pensiamo che se non nutriamo i nostri gatti più volte al giorno, non li amiamo abbastanza! Volere davvero bene ai propri amici a quattro zampe, vuol dire trattarli da animali quali sono, senza cercare di umanizzarli e vi garantisco che un gatto sano può stare intere giornate consecutive senza mangiare, senza risentirne minimamente.”

In conclusione, ogni proprietario deve prestare attenzione a tre fattori principali, nell’osservazione del proprio animale domestico: appetito, vitalità, abitudini. Qualsiasi variazione rilevata in questo senso, è sempre meritevole di un approfondimento da parte del vostro veterinario di fiducia.

Sarah Zambon

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Sarah Zambon
Sarah Zambon

Giornalista e musicista, affascinata da tutte le espressioni artistiche di cui gli esseri umani sono capaci. E’ convinta che cultura e comunicazione siano le chiavi per aprirsi al mondo e che ogni giorno è buono per imparare qualcosa di nuovo.

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