La diffusione della Leishmaniosi, al pari di altre malattie trasmesse da artropodi, risulta influenzata da molti fattori, quali ambiente (densità dei flebotomi nelle aree endemiche, altitudine e caratteristiche geologiche del territorio), clima (temperatura, tasso di umidità), condizioni socio-sanitarie (malnutrizione, elevata concentrazione di animali infetti, randagismo) e mancanza di vaccini efficaci sia nell’uomo che nel cane.

diffusione leishmaniosi

L’ Italia si trova in una posizione particolare per quanto riguarda l’Europa, è un territorio fortemente endemico per Leishmaniosi e soffre anche di numerosi casi di importazione di leishmanie esotiche. Le numerose segnalazioni degli ultimi anni di casi di leishmaniosi canina provenienti da aree tradizionalmente ritenute indenni, anche dell’Italia settentrionale, debbono portare alla conclusione che non esistono zone, comunemente abitate, che possano essere considerate completamente sicure. Infatti se fino al 1989 il Nord Italia era considerato praticamente indenne dalla leishmaniosi canina, oggi abbiamo dei focolai accertati in Veneto, Emilia Romagna e Piemonte ed altri probabili in Trentino e Lombardia.

In Piemonte sono state accertate 3 differenti aree in cui la leishmaniosi canina è endemica: Torino, Ivrea, Casale. In queste aree la colonizzazione può essere avvenuta spontaneamente dalle zone costiere, in seguito ai cambiamenti climatici, o dovuti agli aumentati movimenti di persone dalle aree mediterranee in cui abbondano i flebotomi.

In base ad analogie climatiche e caratteristiche ambientali si può anche prevedere che la diffusione della malattia s’estenderà nel prossimo futuro ad altre zone dell’Europa centrale.

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