C’è stato un tempo in cui lo sprovveduto che s’avventurava con il beniamino a quattrozampe sul lungomare rischiava salatissime sanzioni, fino a un milione di lire. In Liguria, per esempio. Storie d’altri tempi. Oggi i cani sono benvenuti, quasi ovunque. Non c’è legge che vieti loro l’accesso sulle spiagge (demanio marittimo). Dunque, in mancanza di ordinanze comunali con divieti specifici — che però devono essere motivati — vale la classica regola dell’obbligo di guinzaglio prevista per i luoghi pubblici.

Il decalogo

Oipa, associazione animalista, ha redatto un decalogo del cane in spiaggia, utile per tenere i piedi per terra quando si pianifica la vacanza ed evitare scontri con il vicino d’ombrellone (se i rudimenti dell’educazione civica non dovessero bastare). Il primo consiglio è consultare i siti più aggiornati (www.amici.it; www.dogwelcome.it; www.pethotels.it) per un rapido check sulle spiagge a misura di pet. Altrettanto utile sarà far proprie regole per il benessere del peloso e non trasformare la vacanza (innanzitutto per lui) in un girone dell’inferno dantesco.

I rischi dell’acqua di mare…

L’educatore cinofilo Daniele Mazzini suggerisce di porsi innanzitutto una domanda: cosa pensiamo prima di portare il nostro cane in spiaggia? E Oipa rilancia: ami il mare, per il tuo cane è lo stesso? Una domanda importante perché una distesa d’acqua può intimidire alcuni cani. Per altri è, invece, un’irresistibile attrattiva. Infatti, «sguazzare senza freni nel mare può stimolare alcuni comportamenti dannosi alla loro salute. L’acqua di mare, oltre ad essere salata, possiede una grande varietà di batteri, alcuni innocui altri meno». E l’ingestione di quantità importanti di acqua marina può diventare causa di gastroenteriti.

…e quelli del sole

Altro inconsapevole errore può essere il lasciare il cane al sole per farlo asciugare. In questo caso il colpo di sole è in agguato. «Un cane dal manto dalle medie caratteristiche, dopo un bagno, rimane con in sottopelo umido per molte ore — aggiunge l’esperto — e, come per noi, una periodica condizione di questo tipo può contribuire all’insorgenza di alcune patologie autoimmuni come, per esempio, l’artrite».

Segnali di insofferenza

Avere una zona d’ombra sicura e sempre una ciotola d’acqua a disposizione devono essere le prime preoccupazioni per il suo benessere. Non deve mai mancare l’attenzione al suo comportamento in spiaggia. Affollamento, spazi compressi, chiacchiere a voce alta, musica insistente, per un peloso possono risultare stressanti. Se lo vedrete girarsi, riacciambellarsi alla ricerca della posizione più confortevole e fresca, sappiate che quello è il primo segnale di insofferenza, così come non sarà indolore per lui essere obbligato a stare fermo accanto alla vostra sdraio mentre i «cuccioli bipedi» con i quali è cresciuto giocano. Fido rimarrà in tensione da «gioco improduttivo» per tutto il tempo delle attività ludiche in spiaggia e in acqua dei suoi padroncini.

Guinzaglio e museruola

In spiaggia il proprietario deve portare con sé oltre al guinzaglio anche museruola e attrezzatura per raccogliere i bisogni. Il rispetto si estende alla «quiete pubblica»: si è sempre responsabili della condotta del proprio cane. In sintesi, se decidiamo di portarlo con noi dobbiamo essere accorti su due fronti: rispetto per il pet e per i vicini di ombrellone.

3 agosto 2018 (modifica il 3 agosto 2018 | 19:17)

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