Venerdì, 07 Ottobre 2016 13:22
Braccio di ferro tra le tre Regioni, dissidi interni, carriere personali e una situazione di impasse che tiene inchiodato l’ente ormai da mesi.Lo riferisce lospiffero.com, secondo il quale per dissidi regionali, “danno forfait i rappresentanti di Liguria e Valle d’Aosta che rivendicano la presidenza”. In atto u n “braccio di ferro tra le tre Regioni, dissidi interni, carriere personali e una situazione di impasse che tiene inchiodato l’ente ormai da mesi. La scorsa settimana è saltato, ancora una volta, l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione”. Oltre alle tre Regioni c’è il Ministero della Salute, che partecipa con un proprio membro nel cda.
Alla base dell’empasse la mancanza di un accordo sulla presidenza, cioè sul sostituto di Gregorio Borsano. Il Piemonte la rivendica per sé, Liguria e Valle d’Aosta invocano la rotazione. La scadenza naturale del mandato di presidenza è il 12 ottobre, la mancanza di un accordo rende plausibile una prorogatio. “Il presidente Chiamparino sta cercando un accordo con i suoi colleghi di Liguria e Valle d’Aosta – ammette l’assessore alla Sanità Antonio Saitta – I tempi, tuttavia, sono stretti e in assenza di un’intesa si dovrà procedere al commissariamento”.
Palazzo Lascaris- sede del Consiglio regionale del Piemonte- aveva nominato il proprio rappresentante nel cda quasi un anno fa, nel novembre 2015: la scelta era caduta su Giorgio Gilli, professore ordinario di Igiene presso l’Università di Torino, al timone dell’ente, riformato dopo la legge Balduzzi. Assieme a lui, il nuovo cda – per ora in pectore – è composto da Giorgio Sapino, indicato dal ministro Beatrice Lorenzin, Mauro Ruffier, confermato, in rappresentanza della Valle d’Aosta e Piero Durando “adottato” dal governatore ligure Giovanni Toti, dopo essere stato nominato la prima volta da Roberto Cota.
La Regione Piemonte, inoltre, ha invocato il principio di esclusività del rapporto per il ruolo di direttore generale attualmente ricoperto da Maria Caramelli. Secondo lospiffero.com Piazza Castello “si è mossa attraverso i propri uffici legali e ne è nato un fitto carteggio che ha coinvolto anche l’Anticorruzione di Raffaele Cantone“, mentre per Caramelli ci sarebbe “accanimento”.
