Ha abbandonato il suo lavoro da dentista per salvare i cani randagi di Creta. Theoklitos Proestakis, 44 anni, detto Takis, non sopportava più di uscire di casa la mattina e vedere cani affamati e feriti per le strade di Lerapetra, nel sud di Creta. Così, tre anni fa, ha deciso che la sua priorità nella vita sarebbe stata quella di prendersi cura di loro.  

Ha venduto l’auto e pure il caravan, ha chiesto un paio di prestiti in banca, e ha cominciato a gestire da solo un rifugio. Aveva provato ad improvvisarne uno in casa sua, ma i vicini di casa hanno minacciato di uccidere gli animali se non li avesse portati via da lì. Oggi nel canile di Lerapetra vengono ospitati i quattrozampe senza un padrone dell’isola, che entrano nei box quasi sempre malati e disidratati. Theoklitos Proestakis li nutre, li cura, e cerca una nuova famiglia che li voglia adottare. Sui 200 ospiti, ha già trovato un casa a quaranta di loro.  

Non avendo finanziamenti pubblici, per sopravvivere riceve donazioni da tutto il mondo, specie dall’Europa e dagli Stati Uniti. «Qualche mese fa avevo anche pensato di vendere il rifugio – dice -. Perché non riuscivo più ad andare avanti. Poi ho stretto i denti ed ho resistito». Nonostante i costi di mantenimento siano molto alti: ogni mese spende 1300 euro per il cibo e altri 700 per le cure veterinarie. 

Takis recupera animali che vivono in condizioni disperate. Alcuni vengono gettati nei cassonetti dell’immondizia, altri ancora vagano per la città moribondi, con le gambe rotte o il terrore di essere toccati da chiunque. La storia più tragica è quella del meticcio Fellnase, che prima di essere scaricarla sull’asfalto è stata spellata viva dai suoi proprietari. Il motivo per il quale sono in continuo aumento gli abbandoni a Creta? La crisi economica prima di tutto, che porta i residenti a non riuscire più ad occuparsi di un animale domestico, «Siccome le spese veterinarie, ormai, costano più dell’affitto mensile di una casa. E poi c’è il problema delle mamme non sterilizzate che partoriscono cuccioli indesiderati», prosegue il gestore del rifugio, che nei tre anni si è ampliato raggiungendo i 5200 metri quadrati.  

Qualche giorno fa, grazie ai soldi delle donazioni, Proestakis è riuscito ad acquistare un’auto che gli consentirà di portare i quattrozampe dal veterinario o all’aeroporto per le adozioni. «E’ una vita difficile – racconta – ma quando vedo i miei cuccioli guarire e ricominciare a fidarsi degli umani, sento che ne è valsa la pena».  

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