Aveva salvato tante vite umane e tante ancora ne avrebbe salvate se la mano crudele dell’uomo non fosse intervenuta per ucciderlo. E’ morto così, avvelenato nel giardino della sua casa, Kaos, pastore tedesco di 3 anni e mezzo, eroe a quattro zampe del terremoto di Amatrice. La notizia ha sconvolto l’Italia e ieri è scatta l’indagine con i carabinieri forestali che ieri hanno effettuato un sopralluogo per i primi rilievi.

Animalisti Italiani Onlus nei prossimi giorni presenterà una denuncia e chiederà al Governo una legge che vieti la vendita e il commercio di veleni e fitofarmaci, se non con ricetta, così da rendere rintracciabile chi li acquista. La notizia della morte di Kaos è rimbalzata sui social network e sui media suscitando l’indignazione e la rabbia degli aquilani e degli italiani che si sono stretti intorno al suo padrone e amico Fabiano Ettorre che ha ancora la voce rotta dal pianto nel raccontare l’accaduto. Ettorre non si dà pace per la fine crudele del suo fedele compagno e nei prossimi giorni sporgerà denuncia. Kaos era il cane di tutti in paese.

A sant’Eusanio Forconese, comune di residenza di Ettorre, era amato da tutti. Un cane docile, ma dal carattere d’acciaio, sempre pronto al lavoro e al sacrificio per il bene degli umani, gli stessi che alla fine lo hanno tradito.

Kaos era uno dei cani della Pivec rescue dog, il pronto intervento volontario delle emergenze civili, e la prima esperienza in fase di addestramento per lui era stata proprio quella del sisma di Amatrice. «Aveva segnalato due persone sotto le macerie racconta . Aveva lavorato anche a Norcia e a Campotosto per soccorrere le persone colpite dal terremoto e nelle ricerche dell’uomo disperso sotto la neve, contribuendo anche alla ricerca di uomini dispersi a Popoli, Sassa e Roio». Un amore grandissimo, quello che univa Kaos ed Ettorre, che da settembre diventerà addestratore cinofilo. «Non hanno tolto solo un cane alla sua famiglia, ma lo hanno tolto all’Italia intera aggiunge . Provo un dolore indescrivibile, ma sono convinto che lui sarà in grado di perdonare chi gli ha fatto del male. Io no, non riesco a perdonare chi senza un reale motivo ha compiuto un gesto così crudele portandomi via un cane, amico, un compagno fedele».

A raccogliere l’eredità di Kaos restano adesso Kira, di 4 anni, anche lei cane da soccorso, e Kora, di qualche mese, figlia di Kaos e Kira. «Kaos aveva un’indole speciale e lavorava insieme a Kira prosegue Ettorre Ora restano solo lei e la loro cucciola». «Con i cani è un rapporto dare-avere, e anche quando non ricevono, comunque continuano a dare tantissimo, senza chiedere niente spiega – Mi hanno tolto il cuore e non si rendono conto che non hanno privato solo me del mio cane, ma anche le loro famiglie. Era il cane di tutti, non si risparmiava mai e non ha mai fatto male a nessuno. Ne abbiamo viste tante io e lui e abbiamo condiviso tutto, la casa, il divano, la vita. Non mi importa di chi sia la colpa ormai.

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