Il progetto è ambizioso e innovativo: stiamo parlando di un parco rifugio che si svilupperà su tre dei cinque ettari di terreno acquistato dall’Enpa con i 250 mila euro ricevuti dai benefattori. Ora però, anche se il cantiere andrà avanti a lotti, l’investimento è molto più elevato, la cifra necessaria ammonta a circa 1,5 milioni di euro.

La prima a impegnarsi per sensibilizzare il Friuli nei confronti del parco rifugio del cane è stata la signora Serena Guatto organizzando una cena, con un’ottantina di invitati, nel castello di Buttrio.

La risposta non è mancata. Nella splendida cornice del maniero gli chef dei ristoranti Costantini di Tarcento, Al Grop di Tavagnacco, La Taverna di Colloredo di Montalbano e Al Vitello d’Oro di Udine, hanno offerto il menù vegetariano servito prima e dopo l’illustrazione del progetto che, come hanno sottolineato la presidente dell’Enpa, Elena Riggi, e il progettista, Carlo Mingotti, prevede la costruzione di un parco dotato di uffici, magazzini, ambulatori, una sala convegni da 80 posti, zone per la custodia dei cani nei box immersi nel verde, il gattile e aree di sgambatura.

«Tutte le strutture saranno immerse in tre ettari di verde con tanto di vialetti per consentire ai visitatori di passeggiare anche con i bambini non necessariamente per adottare un cane o un gatto» spiega la presidente descrivendo il parco rifugio come un luogo aperto alla città e alle famiglie. Tant’è che i cittadini potranno frequentarlo per far correre i loro cani e soprattutto per “innamorarsi” degli ospiti del rifugio sempre in cerca di un padrone.

Sulla funzione della struttura si è soffermata pure la presidente della Regione, Debora Serracchiani, assicurando un contributo pubblico ritagliato ad hoc nelle pieghe dell’assestamento di bilancio. La governatrice non ha quantificato la cifra che sicuramente sarà inferiore a 1,5 milioni di euro.

Ecco perché è importante la generosità di tutti per realizzare un progetto dai risvolti sociali. Queste le parole del rappresentante di Confindustria Udine e presidente del gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti, secondo il quale l’iniziativa va sostenuta perché, in moltissimi casi, il cane diventa l’amico affettuoso degli anziani e delle persone sole.

Ed è proprio quell’affetto a evitare possibili depressioni e quindi costi sociali. Dello stesso avviso l’assessore comunale al Bilancio, Cinzia Del Torre, da sempre impegnata nella tutela degli animali. «In questo momento – ha precisato Riggi – l’urgenza è rappresentata dalla scadenza (marzo 2016) del diritto di superficie del terreno ceduto dal Comune all’Enpa per l’utilizzo dell’attuale canile. Entro quella data dobbiamo allestire i box e trasferire gli animali. Tutto il resto possiamo farlo in un secondo momento».

I numeri giustificano l’investimento: solo nel 2014 l’Enpa ha accolto 109 gatti e 70 cani. Animali curati amorevolmente dai 40 volontari che trascorrono il loro tempo libero nel canile. «I fondi pubblici ci servono per le cure» ha concluso la presidente dando il via alla raccolta fondi. L’ha fatto ringraziando la signora Guatto, la vice presidente dell’Enpa,

Ada Malignani, una delle benefattrici più impegnate per il canile di via Gonars, e tutti coloro che credono nel progetto.

Le donazioni vanno versate con bonifico (Iban It 42B0837563710000000708218) indicando «parco rifugio» nelle motivazioni.

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