Il periodo estivo è solito registrare un aumento degli ingressi nei canili sanitari di animali vittime di abbandono o recuperati come vaganti sul territorio. In vista del preoccupante aumento del fenomeno, che si riscontra soprattutto nel mese di agosto, l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano informa sulle conseguenze del randagismo per la comunità al fine di sensibilizzare sull’argomento. Secondo i dati disponibili aggiornati al mese di giugno 2015, nelle 108 strutture sanitarie della Lombardia (seconda in Italia per numero dopo la Puglia) tra canili e rifugi sono ospitati oltre 4.500 cani. Di questi, 294 sono entrati nei primi sei mesi del 2015.

“Lasciando per il momento da parte le nostre considerazioni su motivazioni e implicazioni di carattere etico che dovrebbero scoraggiare i cittadini dall’abbandonare i propri animali, come Ordine dei Medici Veterinari abbiamo voluto porre l’accento sugli aspetti che riguardano più da vicino la nostra professione e che non possono passare inosservati in un periodo in cui è doveroso sensibilizzare quanto più possibile. L’abbandono dell’animale e il suo ricovero in un canile sanitario hanno un forte impatto sulla comunità: oltre alla salute e alla vita del cane abbandonato messe a repentaglio, esistono dei rischi per le persone, dovuti alla possibilità di contrarre malattie dagli animali vaganti e ci sono dei costi che le strutture abilitate devono sostenere, costi che si ripercuotono sulle casse pubbliche. Il solo ricovero in un canile sanitario, escludendo operazioni di cattura e assistenza sanitaria, costa circa 1500 euro all’anno per esemplare, 4 € al giorno. Nei canili rifugio il costo a cane giornaliero varia a seconda dei trattamenti a cui bisogna sottoporlo e va dai 2,5 a 6,5 euro, in alcuni casi anche oltre i 7. Esistono anche i costi sostenuti da canili privati e associazioni. Le cause dell’abbandono sono molteplici, in parte legate alla famiglia di adozione (problemi economici, problemi di gestione e logistici dei proprietari come per esempio mancanza di tempo, divorzi, trasferimenti, nascita bimbo, vacanze, ecc.) e in parte legate all’animale (presenza di problemi comportamentali). Il trauma dell’abbandono e la possibile entrata in canile dell’animale sono esperienze traumatiche e stressanti e possono provocare l’insorgenza di ulteriori alterazioni del suo comportamento (es. problemi correlati alla separazione o al distacco dal proprietario) che spesso rendono difficile il suo ricollocamento in un nuovo contesto familiare. Insomma, se non è sufficiente pensare a cosa si sottopone l’animale abbandonato, che almeno si pensi alle conseguenze per la collettività derivanti da un gesto tanto deprecabile.” Dott.ssa Manuela Michelazzi

I canili sanitari

In Italia ci sono 915 strutture autorizzate di competenza delle ASL tra canili sanitari e rifugi, di cui nella sola Puglia 134 e 108 in Lombardia. Nei canili sanitari lombardi, gli animali appena arrivati vengono esaminati da un medico veterinario, curati, vaccinati se necessario e identificati se già non lo sono. Per ognuno viene redatta una scheda clinica che contiene anche alcune indicazioni sul carattere che riguardano il comportamento durante la visita, indicazioni utili per l’affido temporaneo. Le tipologie di cani e gatti ammessi nelle strutture sono: quelli in custodia da forza pubblica o autorità; i vaganti consegnati e quelli catturati; i vaganti ritrovati a domicilio; i morsicatori di proprietà; gli animali in custodia al Comune a seguito di decessi, sfratti o periodi di assenza forzata dei proprietari.

I rischi del randagismo

Un cane in stato di randagismo, se non sterilizzato, comporta in sé il rischio di aumento del fenomeno stesso: i cuccioli che sopravvivono e diventano adulti, riproducendosi a loro volta, rappresentano un massiccio aumento della popolazione animale vagante. Alcuni di questi esemplari, essendo poco abituati al contatto con l’uomo possono rivelarsi particolarmente pericolosi, soprattutto se in branco. Oltre ai rischi corsi dall’animale, si annoverano quelli per l’uomo: aggressioni, trasmissione di malattie infettive o infestive e incidenti stradali. Esistono inoltre rischi per il bestiame nelle campagne, per le altre specie di animali selvatici e per gli animali domestici.

Abbandonare un cane costituisce reato penale ai sensi della legge 189/2004 e prevede sanzioni come l’arresto fino ad anno e multe che vanno da 1.000 a 10.000 euro.

Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

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