Franca e Ermanno sono molto riservati e hanno un’aria nostalgica; Rosa, al contrario, ha un grande bisogno di comunicare, condividere; Sergio ama ricordare, raccontare la sua vita; Pierina insegna a sorridere alla vita, nonostante tutto. Sono solo alcuni degli anziani ospiti della Residenza «Donat Cattin» di Crino (Baceno), molto diversi tra loro ma accomunati da qualcosa: a tutti brillano gli occhi quando una volta ogni quindici giorni arrivano i loro amici a quattro zampe, il setter Morgana e il labrador Olivia, con cui condividono alcune ore in allegria.  

Effetti sorprendenti

Osservando effetti e risultati che la Pet therapy ha su personalità così differenti, sembra quasi che siano gli animali a prendersi cura degli esseri umani e non il contrario. Bambini, anziani e disabili sono tra le categorie che più di tutte godono dei benefici di accudire un cane o un gatto. I fondi per queste attività però mancano sempre, anche se in Ossola si sta diffondendo interesse sull’argomento.  

La casa di riposo antigoriana è tra le poche (ma non l’unica) a praticare la Pet therapy: il personale organizza mostre ed eventi per raccogliere soldi e i professionisti a volte offrono i loro servizi in modo volontario.  

«La relazione con gli animali è spontanea, mai forzata come avviene spesso tra le persone – spiega Daniela Marzorati, conduttore cinofilo, che guida i suoi cani, insegnando loro a “coccolare” gli ospiti della Rsa – . Capita che gli anziani perdano la memoria e non ci riconoscano, ma non dimenticano quasi mai il loro amico a quattro zampe. La terapia varia in base ai casi, si crea una grande empatia con il cane, che fa emergere ricordi, stimola il movimento, risveglia i sensi e strappa sempre un sorriso».  

Il setter Morgana, cinque anni, è stata educata per rispondere ai comandi e accompagnare i movimenti lenti di chi ha problemi a camminare o si sposta con la carrozzina. È un cane alto e sinuoso, si sente protagonista quando entra nella saletta dove tutti i «nonni» la aspettano, li saluta e inizia a giocare con loro. I movimenti sono coordinati dalla conduttrice, che lavora sempre insieme a Simone Cappelli, neuropsicologo, e alla fisioterapista Sofia Rosso.  

L’anziano che fino a poco prima dormicchiava sulla sedia a rotelle, alza lo sguardo divertito e inscena un finto furto di pallina per far giocare il cane. Altri ridono, chiamano Morgana, la invitano a trovare le crocchette nelle scatole colorate. L’attività termina in palestra, dove il labrador Olivia con tanta pazienza riesce a far camminare anche i più restii. 

Raccolta fondi

«Per avere un effetto davvero duraturo la terapia dovrebbe essere praticata almeno una volta a settimana – dice la conduttrice -. Propongo le attività anche nelle scuole, perché sono soprattutto i ragazzi disabili a cogliere i benefici di questo servizio, ma come sempre mancano i fondi».  

Nella Rsa di Crino è stata allestita una mostra fotografica che racconta la vita degli anziani della struttura. L’ingresso è a offerta, proprio per sostenere la Pet therapy.  

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