in foto: Credit: Chris Van Wyk

La bizzarra tartaruga Mary river (Elusor macrurus), che spesso sviluppa una spettacolare ‘cresta mohicana’ di alghe verdi, è stata inclusa tra le cento specie di rettili più minacciate del Pianeta, posizionata al 29° posto della classifica. La nuova lista EDGE (acronimo di Evolutionarily Distinct e Globally Endangered) è stata compilata dagli scienziati dell’autorevole Zoological Society of London (ZSL), che tengono traccia anche della vulnerabilità di altri animali, come mammiferi, anfibi, uccelli, coralli e altri ancora.

A proiettare questa specie di tartaruga australiana – così chiamata perché vive solamente nel fiume Mary del Queensland – sull’orlo dell’estinzione è stato l’essere umano, che ne ha razziato le giovani generazioni per oltre un decennio tra gli anni ’60 e ’70. Benché sia stata classificata soltanto nel 1994, infatti, questa tartaruga dal comportamento docile all’epoca era molto apprezzata come animale domestico, e così tra adulti e 15 mila neonati catturati ogni anno da inviare ai negozi di animali di tutta l’Australia, si stima che la popolazione sia oggi crollata del 95 percento.

A renderla così ambita prima dell’entrata in vigore delle misure di protezione, al di là del già citato comportamento, vi era soprattutto il suo aspetto spettacolare. La tartaruga, oltre a mostrare spesso la crescita di alghe su tutto il carapace e sulla testa, ha infatti anche un paio di tubercoli che spuntano sotto il mento, escrescenze simili a dita che utilizza come organo sensoriale per ‘tastare’ la sabbia del letto del fiume in cui vive. Ha inoltre una lunghissima coda, che può raggiungere i due terzi del carapace; nel complesso il rettile arriva a misurare 40 centimetri (alcuni esemplari arrivano anche a 50 centimetri) e il particolare corpo idrodinamico gli permette di nuotare molto velocemente. Un’altra caratteristica affascinante è la capacità di respirare attraverso alcuni organi posti nella cloaca, un’apertura comune per l’escrezione e gli organi riproduttivi. Grazie a questa ‘abilità’ la tartaruga può sopravvivere per 72 ore sott’acqua, respirandone l’ossigeno disciolto. Tutte queste caratteristiche straordinarie derivano dal fatto che si tratta di un vero e proprio ‘fossile vivente’, separatosi dalle altre linee di tartarughe circa 40 milioni di anni fa.

Ma la sua unicità è stata anche la sua condanna. Tuttavia, grazie alle spettacolari foto scattate da Chris Van Wyk nel 2007, la tartaruga si è trasformata in un animale simbolo del fiume Mary. Sulla spinta mediatica gli ambientalisti sono riusciti ad evitare la costruzione di una diga, che avrebbe messo ulteriormente a rischio la sua sopravvivenza e quella di altri animali che vivono nel fiume. Nonostante gli sforzi e le misure di tutela introdotte, la tartaruga si trova comunque sull’orlo dell’estinzione, e gli scienziati della ZSL guidati dal ricercatore Rikki Gumbs, coordinatore della sezione rettili di EDGE, si augurano che possano essere messere in atto azioni ancora più rigorose. I rettili, infatti, solitamente vengono tutelati meno di animali di classi “superiori” come mammiferi e uccelli, ma l’unicità della tartaruga Mary river potrebbe spingere le autorità a fare passi ancora più concreti.

[Credit: Chris Van Wyk]

1 Comment
  1. Roberto Comencini 6 anni ago

    Che fiato e che cul Dbb

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