È diventato famoso senza muovere un pelo. Arturo, un golden retriever di sei anni, ha conquistato il mondo del web e dei social divenendo il simbolo della “resistenza” pacifica contro il giro di vite del Comune di Savona rispetto alle deiezioni canine. Il motivo è semplice: Arturo, che passa buona parte della sua giornata sdraiato sullo zerbino del bar del padrone, Marco Casarino, che dà sulla centralissima piazza del palazzo comunale, ha già collezionato tre multe, l’ultima proprio ieri. Causa: l’assenza di guinzaglio. 

«Ore 10.15, davanti al bar Haiti, si trova incustodito e privo di guinzaglio il cane del signor Casarino», si legge nel testo della multa, in violazione dell’articolo 27 del Regolamento della Convivenza civile e Carta etica. Tre multe, tutte dello stesso tenore. C osì, alla terza sanzione, Arturo, che non si è scomposto, al contrario del suo padrone, decisamente infuriato, è diventato il simbolo della lotta silenziosa (nemmeno un “bau” dal golden) all’ordinanza del sindaco, che vieta le deiezioni canine sui marciapiedi delle vie centrali di Savona. 

E ieri, dopo l’ennesima sanzione, è stato un pellegrinaggio di cittadini e clienti, di passaggio dal bar, per dimostrare la propria solidarietà all’amico a quattro zampe. «Povero Arturo», la frase ripetuta da decine di savonesi, che scuotevano la testa per poi accarezzare o fare un “grattino” sul muso umido. Persino due carabinieri in divisa non hanno rinunciato a passare dal bar per salutare la star a quattro zampe ripetendo la frase di rito: «Ma povero Arturo!» e facendosi poi scappare una risatina. «Le regole ci sono e vanno rispettate. Da tutti», hanno ribadito dalla Polizia municipale della città. Sui social e sui siti, intanto, il golden è diventato la mascotte dei diritti canini… 

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