20/02/2016

Condividono con noi ogni giornata, ci accolgono al risveglio e ci salutano quando andiamo a dormire, si accoccolano accanto a noi sul divano e ci accompagnano nelle passeggiate. Gli animali domestici sono sempre più spesso considerati veri e propri membri della famiglia. Così, anche quando si ammalano, cerchiamo di offrire loro le cure migliori. Cure che spesso, purtroppo, sono molto costose e per le quali le possibilità di detrazione sono differenti rispetto ad altre spese in ambito sanitario.

Nel 2016 non cambia nulla
Malgrado le continue sollecitazioni sia da parte dei veterinari, sia degli utenti, nel 2016 non cambiano le regole fiscali che riguardano la possibilità di detrarre le spese mediche per gli amici a quattro zampe. Il contribuente può portare in detrazione nel modello 730 e Unico anche le spese sostenute per curare gli animali domestici. Le spese veterinarie, infatti, sono tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi. Per poter fruire della detrazione Irpef al 19% il contribuente deve, però, superare la franchigia di 129,11 euro. Possono essere portate in detrazione tutte le spese veterinarie che eccedono la franchigia ma fino ad un tetto massimo di 387,34 euro l’anno. In base a questo, la cifra massima recuperabile attraverso le detrazioni è pari a 49 euro. Tali limiti sono unici per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti, quindi per ogni contribuente c’è una sola detrazione spettante.
Sono considerate spese veterinarie detraibili tutte quelle che il contribuente ha sostenuto per la cura degli animali domestici detenuti “a scopo di compagnia o di pratica sportiva”. Vi rientrano perciò tutti i costi sostenuti per prestazioni professionali del medico veterinario e per l’acquisto dei farmaci prescritti. E’ da sottolineare, però, che le spese sono detraibili soltanto se l’animale è legalmente posseduto, cioè, in caso di controlli, bisogna dimostrare al Fisco di essere i veri proprietari dell’animale domestico in questione (la dimostrazione può avvenire mediante la documentazione rilasciata dall’ASL o dal medico veterinario al momento dell’iscrizione dell’animale all’anagrafe.

Tutto da dimostrare
Per gli animali domestici per i quali non è obbligatoria l’iscrizione, il possesso può essere dimostrato con le fatture di acquisto dell’animale, con una registrazione volontaria o con la dichiarazione del proprietario).
Se non si è i proprietari dell’animale per cui si chiede il rimborso, non solo l’importo detratto indebitamente sarà ripreso, ma il contribuente rischia delle sanzioni amministrative pecuniarie per indebita detrazione e per la mancata regolarizzazione del possesso dell’animale, nei casi obbligatori per legge, come per i cani.

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