Global Mobility Per Bruxelles l’Italia è un buon esempio di liberalizzazioni. La FVE: bene occupazione e mobilità, ma la veterinaria non può prescindere da una base regolatoria.

La Commissione Europea (DG Mercato) ha presentato un pacchetto di proposte per rilanciare i servizi professionali e collaborare con gli Stati membri per semplificare regole d’accesso e di esercizio troppo onerose o obsolete. La tesi di fondo è che un nuovo impulso al settore dei servizi, inclusi quelli prestati dai professionisti, porterà vantaggi generali per l’economia europea.

L’Europa non sta ancora sfruttando il proprio potenziale-  Gli ostacoli agli scambi di servizi frenano la competitività, mentre è necessario creare occupazione e a espandersi al di là delle frontiere, offrendo una più vasta gamma di servizi a prezzi migliori, pur mantenendo elevati gli standard per i consumatori. Il settore dei servizi, inclusi quelli prestati dai professionisti rappresenta i due terzi dell’economia dell’UE e creano il 90% dei nuovi posti di lavoro, ma il mercato unico non funziona ancora in modo adeguato e non sta ancora sfruttando tutte le proprie potenzialità di crescita e di occupazione.

Professioni regolamentate ancora troppo regolamentate? La Commissione non sta pensando a modifiche delle norme vigenti, ma punta ad una migliore applicazione. E per quanto riguarda il settore professionale, in particolare delle professioni regolamentate/ordinistiche, Bruxelles si propone di verificare la proporzionalità delle norme regolatorie e gli orientamenti  nazionali in materia di regolamentazione delle professioni.

L’Italia è indicata da Bruxelles come un buon esempio di liberalizzazioni riuscite. La stessa professione veterinaria nazionale, proprio in base al diritto antitrust europeo, è stata fra le prime ad avviare un processo di deregulation che in altri Paesi (ad esempio in Francia) è ancora in fase di discussione.
Ma i professionisti europei non hanno mai smesso di temere un eccesso di deregolamentazione. E mentre in Italia maturano ripensamenti sull’abolizione delle tariffe minime, la FVE si è affrettata a commentare con prudenza le proposte della Direzione Europea per il Mercato Interno. La promozione della mobilità, dello sviluppo e della crescita della professione veterinaira europea è un “obiettivo chiave della FVE”. Tuttavia, la Federazione dei Veterinari Europei mette le mani avanti e spiega le ragioni per cui un certo grado di regolamentazione- si in fase d’accesso che di esercizio- non possa venire meno.

Valutazione della proporzionalità delle norme nazionali sui servizi professionali
– Circa 50 milioni di persone – il 22% della forza lavoro in Europa – esercitano professioni il cui accesso è riservato ai possessori di qualifiche specifiche o ai detentori di un titolo professionale specifico (ad esempio, farmacista o architetto). Nel caso di diverse professioni, ad esempio quelle connesse alla salute e alla sicurezza, la regolamentazione è spesso giustificata. In molti casi tuttavia norme obsolete ed eccessivamente gravose possono complicare inutilmente l’accesso a tali professioni per i candidati qualificati. Ciò va scapito anche dei consumatori. L’UE non regolamenta né deregolamenta le professioni: tale competenza è esclusiva degli Stati membri. Tuttavia, ai sensi del diritto dell’UE, uno Stato membro deve stabilire se nuove prescrizioni nazionali per le professioni siano necessarie ed equilibrate. Al fine di garantire un approccio coerente e uniforme, la Commissione propone di razionalizzare e di chiarire il modo in cui gli Stati membri sono tenuti a sottoporre a un esame di proporzionalità globale e trasparente le norme nazionali sui servizi professionali prima di adottarle o di modificarle

Orientamenti per le riforme nazionali in materia di regolamentazione delle professioni – Dall’esercizio di valutazione reciproca condotto dagli Stati membri tra il 2014 e il 2016 è emerso che quei paesi che hanno aperto i rispettivi mercati dei servizi (ad esempio l’Italia, la Polonia, il Portogallo e la Spagna) beneficiano ora di una scelta più ampia di servizi a prezzi migliori, pur mantenendo elevati gli standard per i consumatori e i lavoratori. La Commissione offre oggi orientamenti sulle esigenze nazionali di riforma della regolamentazione dei servizi professionali con elevate potenzialità di crescita e di occupazione: servizi professionali di architetti, ingegneri, avvocati, contabili, esperti in brevetti, agenti immobiliari e guide turistiche. Gli Stati membri sono invitati a valutare se le prescrizioni per l’esercizio della professione rispondono agli obiettivi nazionali di politica pubblica perseguiti. Gli orientamenti integrano le valutazioni del semestre europeo, esaminando in maniera specifica le prescrizioni applicabili a tali professioni.

Un’economia dei servizi efficace per i cittadini europei
Provision of services of quality is essential for veterinarians

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