Adottato sette volte, lasciato al canile otto e trovato come randagio tre, il cane Gumby ha una storia davvero particolare. Lo staff della Charleston Animal Society ha fatto di tutto per trovare al segugio una casa, ma lui ha dimostrato di avere altri piani nonché una capacità di evadere davvero sorprendente. 

I cani della sua razza sono molto comuni negli Stati del Sud, vengono usati per la caccia o come guardiani nelle fattorie, ma una volta persa la loro utilità vengono abbandonati o scappano di casa. Sicuramente Gumby era uno di questi: trovato per la prima volta nel settembre del 2014, era troppo sano e ben nutrito per essere randagio dalla nascita

Tre gorni, poi sei giorni. Le prime adozioni non sono state molto durature. Durante la terza Gumby è tornato al rifugio quattro volte dopo essere stato trovato vagabondante da un passante, poi dall’accalappiacani, infine dal proprietario stesso. Quando i volontari stavano per perdere le speranze, ecco in arrivo la quarta adozione, in grado di portare via il segugio per ben quattro mesi. 

Sembrava essere la volta buona e invece ecco rispuntare Gumby, raccolto ancora per strada come randagio da qualche buon’anima. Un quinto proprietario si è fatto avanti dopo l’ennesima fuga, ma meno di due mesi dopo il cane è stato trovato a 30 miglia da Charleston in un canile affiliato all’Animal Society. La sesta adozione è stata ancora più breve. 

Anche la settima e ultima famiglia disposta a prendersi cura di lui ha fallito nell’intento: Gumby è scappato tre volte in meno di un mese e per il tempo restante è stato testardo e impossibile da educare. Un altro escamotage per essere riportato al canile senza dover fuggire ancora. 

I volontari del rifugio, ormai affezionati al cane tanto quanto lui lo era a loro, hanno capito di non avere più speranze e hanno deciso di tenerlo come se fosse loro. Allo stesso tempo però hanno notato qualcosa di cui non si erano accorti prima: Gumby aveva la straordinaria capacità di confortare gli altri cani al rifugio, facendo sentire al sicuro soprattutto i nuovi arrivati. 

La Behaviour Team Leader della Charleston Animal Society, Donya Satriale, ha interpretato il comportamento del segugio arrivando a una conclusione: le sue fughe continue in direzione del canile erano dovute al fatto che il cane «sentisse di avere un lavoro da fare».  

Il canile di Charleston è fiero di essere un no-kill shelter, ovvero un rifugio che non uccide gli animali se non vengono adottati nel giro di un certo periodo. In caso contrario Gumby non avrebbe avuto così tante possibilità. 

Ogni animale ha un suo posto nel mondo e questo segugio ha avuto la fortuna di poterlo scegliere, nonostante non si tratti di una casa come le altre. 

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