Crudelia De Mon è svizzera. Anche se l’aspetto fisico è assai diverso dalla filiforme, ma ugualmente perfida, protagonista del famoso film d’animazione «La carica dei 101», la donna che avrebbe rubato almeno tre cuccioli di cocker spaniel da un allevamento di Stella, nell’entroterra di Savona, è stata rintracciata nella Svizzera tedesca grazie a una mobilitazione che ha coinvolto, oltre alle forze di polizia di tre Paesi, centinaia di volontari di associazioni animaliste. Amanti dei quattrozampe che non si fermano davanti ad alcun ostacolo e che hanno costruito una rete informativa da far impallidire Fbi e Cia, capaci di scrutare nei meandri della rete alla ricerca di cuccioli smarriti o rubati. E, come nel film della Disney, il lieto fine è stato assicurato.
 

A far partire le indagini è stata nei giorni scorsi la denuncia presentata da Simona Saccone Tinelli, titolare dell’allevamento «Cocker Old English Sir» ai carabinieri della cittadina natale del presidente Sandro Pertini: «A fine dicembre mi era stata presentata una sedicente toelettatrice svizzera che voleva adottare due cani – racconta la proprietaria dei cuccioli -. Visitando il terreno di Stella in cui li teniamo, aveva scelto due femmine e nel frattempo un’altra femmina era stata presa da una conoscente. Ma, mentre predisponevo con l’Asl tutti i documenti, ho scoperto che, approfittando del fatto che glieli avevo lasciati in custodia per alcune ore, la signora svizzera si era presa tutti e tre i cani e li aveva portati oltreconfine». Non solo: poco dopo Capodanno altri tre cani sono stati rubati nottetempo dal recinto. E i sospetti si sono subito concentrati sulla quella estemporanea visitatrice.  

Mobilitazione  

Ma la Crudelia De Mon elvetica non aveva previsto la reazione dell’allevatrice e delle centinaia di volontari di associazioni animaliste con cui è in contatto. Il colpo di fortuna è arrivato quando i ragazzi di un gruppo svizzero, che conoscono Simona Saccone Tinelli, hanno notato su Facebook l’annuncio di vendita di tre cocker identici a quelli dell’amica savonese. Non è stato un caso, dato che alcune associazioni hanno avviato da tempo un monitoraggio di siti e pagine sospettati di collegamenti con commercianti privi di scrupoli che trattano animali rubati, quindi privi di documenti e vaccinazioni, che vengono perciò venduti senza garanzie oppure ceduti legalmente a laboratori per test scientifici sugli animali. La signora svizzera aveva scritto a un’allevatrice italiana che non aveva soldi per mantenerli ed era fuggita in Sicilia. Ma ha commesso un errore postando su Facebook le foto, scattate durante la visita a Stella, prima di essere in possesso dei cani e promettendoli a un «infiltrato» che si era finto interessato di riceverli a giorni. Quindi è scattato il blitz della polizia elvetica, che ha rintracciato la donna a Zurigo, perquisito la sua struttura e sequestrato uno dei cani rubati. Un altro era già stato adottato da una ignara famiglia, gli altri sono stati rintracciati grazie al microchip in Germania, vicino al confine con la Danimarca. Alla fine tutti e sei sono stati sequestrati dalla Procura svizzera e affidati all’associazione che ha collaborato alle indagini. 

L’attesa  

E a Stella ferve l’attesa per il loro ritorno a casa: «Forse pensavano che fossimo piagnucoloni che si chiudono in un angolo – commenta Simona Saccone Tinelli – invece siamo battaglieri e non ci fermiamo. Ora faremo una pagina Facebook con foto e numeri di microchip dei cani rubati che ci verranno segnalati. Chissà quante persone pensano di aver smarrito un cane e invece è finito in questi giri».  

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