I lupi ottengono migliori risultati dei cani nei test in cui occorre un comportamento cooperativo per raggiungere un risultato: lo dimostra una ricerca sperimentale che getta nuova luce sui tratti acquisiti dal miglior amico dell’uomo durante la domesticazione(red)

Qual è l’origine dell’atteggiamento tollerante e cooperativo dei cani? Secondo un’ipotesi condivisa tra gli etologi, corroborata da alcuni studi, si tratterebbe di tratti comportamentali che si sono evoluti grazie al lungo processo di domesticazione da parte degli esseri umani.

Un nuovo risultato apparso sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” smentisce però almeno in parte questa idea. Secondo Sarah Marshall-Pescini dell’Università di Vienna e colleghi, autori dello studio, sarebbe preponderante l’eredità genetica, che deriva dai lupi.

La cooperazione? Più del lupo che del caneDue lupi durante una fase della sperimentazione Credit: Robert Bayer (Wolf Science Center, Ernstbrunn, Austria)Questi ultimi infatti mostrano infatti di possedere un’ampia varietà di comportamenti cooperativi, che riguardano in particolare la caccia, la difesa del territorio e l’accudimento dei piccoli.

Per mettere a confronto il comportamento dei cani con quello dei lupi, gli autori hanno analizzato il comportamento di animali allevati in condizioni simili durante un test di cooperazione. In breve, due animali potevano raggiungere il cibo solo tirando contemporaneamente due cavi. Si è così scoperto che indipendentemente dall’addestramento ricevuto in precedenza, i lupi ottenevano il risultato con maggiore frequenza dei cani: sono stati contati infatti 100 successi su 416 tentativi, contro 2 successi su 472 tentativi.

A parte questo dato assoluto, Marshall-Pescini e colleghi hanno ottenuto anche altri risultati interessanti, emersi dall’analisi dei dati disaggregati. Si è visto infatti che le coppie di lupi agivano simultaneamente in numerosi tentativi di manipolazione dell’apparato sperimentale, finché non trovavano la soluzione al problema. I cani invece, tranne che in rari casi, evitavano di agire simultaneamente sull’apparato, probabilmente – secondo gli autori – perché

la loro priorità era di evitare il conflitto sull’accesso al cibo.

Inoltre, la probabilità di successo tra i lupi era ancora maggiore quando i due animali sottoposti al test erano dello stesso rango e con stretti legami sociali.

La prima conclusione dello studio è dunque che non è sostenibile che i cani abbiano evoluto capacità cooperative maggiori rispetto ai lupi. È documentato invece hanno acquisito comportamenti diversi rispetto ai loro antenati: mostrano meno segnali formali di dominanza ai propri simili ma una maggiore aggressività, ricorrono maggiormente a comportamenti di evitamento e di distanziamento per gestire le conflittualità e una ridotta propensione alle azioni coordinate nel compiti cooperativi.

In definitiva, si può sostenere che in termini generali, il comportamento cooperativo dei cani sia il riflesso delle diverse condizioni sociali ed ecologiche in cui i cani si sono trovati a vivere a contatto con l’uomo. In particolare, rispetto ai lupi, la loro sopravvivenza è diventata via via sempre meno dipendente dalla caccia di gruppo e dalla cura condivisa della prole.

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