Avrebbe ucciso due cuccioli di gatto percuotendoli e un terzo mettendolo nel congelatore. È quanto riferisce l’Ente Nazionale Protezione Animali, che ha sporto denuncia nei confronti della killer di gatti A.T., una 41enne originaria di Milano residente a Lecco. Alla donna, indagata dalla Procura di Lecco per uccisione e maltrattamento di animali, sono stati sequestrati altri quattro cuccioli per evitare che subissero la stessa sorte.

Una prima gattina, Stella, è stata trovata morta per ipotermia, condizione che, come certificato dal veterinario che l’ha visitata, è compatibile con un congelamento, “probabilmente avvenuto nel freezer dell’aguzzina”, come riferisce Enpa. Anche perché il decesso risale a maggio, mese in cui le temperature sono già abbastanza alte. Una seconda gattina, Stellina, è morta all’inizio di luglio a seguito di una rottura epatica, causata – si ipotizza – dalle botte ricevute. Un terzo cucciolo, infine, risulta disperso, ma, riferisce Enpa, ” è quasi certamente morto”.

“Benché le indagini siano ancora in corso, un quadro indiziario molto solido sembra puntare in una direzione precisa: in alta Lombardia, tra le province di Bergamo e Lecco sarebbe in azione una vera serial killer di felini”. Questa le parole di Enpa, che prima di denunciare la donna, ha avuto anche la conferma dei veterinari, i quali, esaminando i corpicini dei poveri animali, hanno formulato l’ipotesi di una morte violenta, “riconducibile cioè a cause non naturali”, come si legge in una nota dell’Ente.

Altri quattro animali sono stati salvati in extremis grazie a un sequestro. Il gattino che è poi stato ribattezzato emblematicamente ‘Salvo’ è stato portato via alla donna a inizio luglio su decisione del Gip del tribunale di Lecco e, dopo un periodo di cura, è stato affidato una clinica veterinaria dell’Enpa di Bergamo. Mentre un secondo sequestro, sempre nel mese di agosto, ha messo in sicurezza Kimmi, a cui si ipotizza la donna avesse sfondato lo sterno, e Sebastian. Infine, un quarto intervento, il 20 agosto, ha visto il salvataggio di Lucky, poi preso in carico dall’Enpa di Merate.

La killer di gatti aveva preso in affidamento gattini molto piccoli – con un età da due a quattro mesi – da privati e persino da un veterinario che ignoravano la situazione ed erano in buona fede. La donna, scrive Enpa nella denuncia, avrebbe poi sottoposto gli animali a terribili vessazioni arrivando a uccidere tre di loro. Ma il terribile sospetto è che le morti siano molte di più e che atti analoghi siano stati compiuti dalla killer anche in passato.

La situazione è particolarmente allarmante se si considera che la 41enne, nonostante sia indagata e destinataria di un provvedimento di sequestro preventivo – misura di una certa gravità -, continuerebbe a farsi affidare altri piccoli di gatto. “Anche in considerazione della reiterazione di questi comportamenti  – spiega Mirella Bridda,  consigliera nazionale di Enpa – chiedo a tutti di usare la massima cautela e attenzione: la donna è in cerca di nuove vittime, non affidatele per nessun motivo gatti o altri animali”. Enpa ha inoltre chiesto al comune di residenza dell’indagata di emanare un’ordinanza restrittiva.

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