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Un cane anziano va monitorato costantemente per accorgersi tempestivamente di eventuali sintomi che segnalano disturbi al cuore. Dopo i sette anni il cuore va controllato due volte all’anno perché possono andare in contro a malattia cardiaca, in particolare a insufficienza cardiaca sinistra.

Ma come possiamo accorgersi se il nostro cane ha problemi cardiaci?
Alcuni segni clinici devono allarmare il proprietario:

  • Intolleranza all’esercizio è il primo sintomo. Il cane si stanca presto, respira in modo affannoso anche per piccoli sforzi come fare le scale o al ritorno da una breve corsa nel prato.

  • Tosse in vari momenti della giornata e della notte, o quando passa dalla posizione seduta alla posizione quadrupedale, oppure dopo aver bevuto .

  • Appetito capriccioso o assente. Spesso la perdita dell’appetito è dovuta a una sensazione generale di malessere.

  • Dimagramento, si tratta di una fase terminale delle patologie cardiocircolatorie, dove l’animale smette di alimentarsi e assume un aspetto cachettico.

Le affezioni cardiorespiratorie nel gatto sono più subdole, in quanto il gatto è un animale che tra le mura della casa non svolge un’ intensa attività fisica per cui è difficile da stabilire una sua intolleranza all’esercizio fisico. Per quanto riguarda la tosse è un sintomo spesso legato a forme virali batteriche o anche all’asma felino. Spesso i gatti con problemi cardiaci manifestano magrezza o direttamente edema polmonare.
I gatti soffrono più spesso di ipertrofie cardiache e di conseguenza di trombosi, che causano improvvise paralisi degli arti posteriori ed anche anteriori.
Il paziente cardiopatico, a seconda del grado dell’insufficienza cardiaca da cui è colpito, necessita di cure particolari.
Oltre alla terapia farmacologica alla quale è necessario che il proprietario si attenga scrupolosamente, esiste tutta una serie di accorgimenti che serviranno a rendere la vita del nostro paziente più lunga e piacevole.

Alimentazione: è opportuno che il cane cardiopatico non si trovi in stato di sovrappeso ed obesità. L’alimentazione del paziente cardiopatico deve essere costituita da cibi a basso contenuto di sodio. La riduzione del sodio deve essere graduale e non improvvisa.
Attività fisica: risulta strettamente correlata al grado di insufficienza cardiaca. Nelle primissime fasi può non comportare nessuna limitazione, fatta eccezione per l’attività agonistica. Nelle fasi più avanzate la durata del percorso e le condizioni climatico-ambientali possono richiedere attente valutazioni.
Patologie concomitanti: la comparsa di gastroenterite con importanti episodi di vomito o di dissenteria o l’insorgenza di insufficienza renale possono, se trascurati, causare forti danni in un paziente che sta assumendo terapia cardiaca. Sintomi di apatia, letargia, anoressia, vomito, dissenteria, devono essere prontamente riferiti al Medico Veterinario.
Controlli seriali: è buona norma arrivare al controllo successivo prima della comparsa dei segni di scompenso cardiaco. Per questo motivo, in base alla gravità della patologia ed all’età del vostro animale, il Medico fisserà controlli seriali.

Se la malattia cardiaca viene diagnosticata in tempo, il vostro cane potrà vivere meglio e più a lungo.

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