Il Ministero degli Esteri sta valutando iniziative su scala europea, anche normative. L’ha detto il Ministro per i rapporti con il Parlamento rispondendo in Aula ad una  interrogazione parlamentare.
Il tema del consumo di carne di cane in Estremo Oriente- ha spiegato alla Camera Maria Elena Boschi, “è all’attenzione del Governo perché effettivamente è un tema sentito e di grande sensibilità per molti nostri concittadini e, in generale, per molti europei”. A sollevarlo è stata una interrogazione dell’On Michela Brambilla che ha chiesto al Governo italiano “se non ritenga di compiere i passi opportuni per sollevare la questione del commercio e del consumo della carne di cane con i Governi dei Paesi interessati”. L’On Brambilla ha citato, in particolare, il caso della città di Yulin, dove il 21 giugno di ogni anno, si celebra  il «Festival della carne di cane», “durante il quale perdono la vita oltre 10 mila tra cani e gatti, uccisi con metodi crudeli e spesso scuoiati ancora vivi”. Lo stesso vale per i Bok Nal, i «giorni del cane», che cadono tra luglio e agosto in Corea del Sud.

“Sicuramente -ha aggiunto il Ministro Boschi nella sua risposta–  la rete diplomatico-consolare e, in particolar modo, il consolato generale di un Hong-Kong è in stretto contatto con alcune ONG che lavorano in quei territori, in modo particolare proprio alla World Dog Alliance, per verificare quali sono i dati e le iniziative che possono essere proposte”.
In modo particolare, ” il nostro Governo, secondo quanto ovviamente fornito come elemento dal Ministero degli affari esteri-  che è il Ministero competente in questa materia- sta valutando attentamente anche possibili iniziative di carattere europeo – ha aggiunto il Ministro Boschi- proprio creando delle sinergie con gli altri Paesi europei, per cercare di sensibilizzare quelle popolazioni e quei Governi rispetto al tema della protezione degli animali e immaginare, eventualmente, anche che ci possano essere là degli interventi normativi volti a disciplinare questo settore”.

Il consumo di carne di cane è ancora permesso in alcune regioni dell’Asia, in modo particolare nel sud della Cina, nel nord-est della Cina e nella Repubblica di Corea. “Lo è in momenti circoscritti dell’anno- ha aggiunto la Boschi- in occasione di feste popolari legate, in alcuni casi, anche a delle superstizione o, comunque, a delle tradizioni locali”.
Rispetto alle pratiche di consumo di carne di cane nella città di Yulin- citate dall’interrogante- “sappiamo bene che le autorità locali non riconoscono quella pratica come ufficialmente autorizzata- ha risposto il Ministro- , tant’è  che in alcune zone della Cina, per esempio a Pechino, è stata vietata la possibilità di servire carne nei ristoranti”.

Secondo il Ministro per i rapporti al Parlamento, “anche in quei Paesi si sta diffondendo sempre di più, una particolare attenzione volta a ridurre e magari a superare il consumo della carne di cane, proprio perché nuovi modelli di alimentazione e soprattutto nuovi modelli di tutela e protezione degli animali si stanno in qualche modo facendo strada anche in quelle regioni”. In modo particolare – ha concluso- nelle nuove generazioni ma anche nell’opinione pubblica, attraverso anche dibattiti sui social media o sui giornali locali”.

L’On Brambilla ha replicato di non essere pienamente soddisfatta delle “parole troppo vaghe” riferite dal Ministro Boschi per conto del Governo italiano.

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