ROMA – Di indicazioni e disposizioni riguardo il comportamento che noi cani siamo tenuti ad avere nei diversi ambiti della vita associata ne sono state formulate in abbondanza. È chiaro e pacifico che le regole vanno osservate nel rispetto della collettività e dei luoghi nei quali il cane transita, passeggia, svolge attività e via dicendo. Vi siete mai chiesti, però, quali siano le norme di buon senso che andrebbero rispettate in maniera scrupolosa quando ci si reca in una casa in cui vive un cane? Da molti atteggiamenti che ho notato nelle persone che vengono a casa mia, purtroppo, posso affermare con la coda dritta, che in pochi sanno realmente comportarsi in maniera consona, educata e rispettosa nei confronti di un amico a 4 zampe. I saluti – Papà è stanco di ripetere agli ospiti di non entrare in casa e salutare con un tono di volte alto, di non avere atteggiamenti che possano eccitarci e scatenare un sonoro abbaio ma, soprattutto, di non rivolgersi a noi con degli acuti che farebbero invidia ad un tenore. Non ci piace affatto se quando varcate l’uscio dell’abitazione strillate il nostro nome e iniziate a dimenarvi come dei posseduti. In casa di un cane si entra in silenzio e non appena l’eccitazione per la visita sarà affievolita, vi è concesso di salutarlo in modo pacato e civile. Selfie – Non amiamo essere abbracciati e non tolleriamo la costrizione alla quale volete sottoporci per soddisfare la vostra mania di postare sui social ogni singolo evento che state vivendo. Al cane non piacciono le costrizioni e non tutti sopportano il contatto fisico. Pertanto, chiedete sempre al proprietario se l’animale prova piacere nell’essere avvinghiato al vostro viso onde evitare spiacevoli accadimenti. No cibo – Non si elargisce cibo dalla tavola e, soprattutto, non cimentatevi in racconti nei quali asserite che un cane può mangiare cibo destinato agli umani soltanto perché il vostro più lontano parente ha allevato cuccioli con gli avanzi. Concedere bocconcini ai cani nel corso di un pranzo o di una cena alla quale siete stati invitati potrebbe rovinare il percorso educativo che proprietari seri e responsabili stanno facendo.  No pretese –  Ci sono ospiti che non tollerano la presenza canina e rivolgono pretese assurde ai padroni di casa. Una volta, una ragazza chiese a papy di mettere me e le mie sorelle fuori al terrazzo perché altrimenti avrebbe declinato l’invito a cena. Se finora ho descritto un po’ del carattere del mio papà, non ci vorrà una laurea magistrale in psicologia per immaginare la sua risposta. Nessuno dovrebbe avere la pretesa di chiedere di isolare un cane che vive, ricordatevi, a casa sua. Il cane non è un ospite, ma membro effettivo della famiglia. Ospiti con bambini – Sul rapporto cani-bambini si è già trattato in maniera abbondante in questa rubrica. In sintesi, avverto la necessità di sottolineare che ai bambini va insegnato fin da piccoli che i cani sono esseri viventi e non giocattoli. Ad esempio, i genitori non dovrebbero permettere ai loro figli di tirare la coda al cane, disturbarlo mentre dorme, togliergli un gioco dalla bocca, mettere le mani nella sua ciotola, saltargli addosso o fargli degli agguati. Se avete la prole e siete invitati a casa di chi ha i cani, per favore, chiedete consiglio al proprietario di Fido e fatevi stilare la lista di tutto ciò che bisogna evitare affinché non si verifichino incidenti di percorso. Sono stanco di leggere che i cani impazziscono ed attaccano gli umani senza una valida motivazione. Sindacare sulle scelte di vita – Ognuno è libero di vivere la propria vita come meglio crede, ma nel rispetto delle altre persone. Dopo questo inizio banale e qualunquista, tenete a mente che chi ama i cani e li considera parte integrante della vita familiare, potrebbe infastidirsi se proverete a commentare in maniera negativa le sue scelte di vita. Chi siete per ergervi a sommi giudici ed emettere sentenze? Perché criticare chi ha scelto di vivere con uno o più cani in casa? Se vi arreca noia, restate a casa vostra.Luoghi comuni – Alcuni ospiti hanno una cultura cinofila pari allo zero, però, nonostante l’ignoranza, credono di avere le competenze necessarie per aprir bocca e si lasciano ad improvvisate e strampalate pillole di etologia e psicologia canina. Tra i luoghi comuni di un’ipotetica classifica, il mio papà umano al primo posto inserirebbe il tema giardino. Ospiti agguerriti che hanno provato a sostenere che un cane ha bisogno di un giardino per vivere felice ed in maniera appagata, sono stati mangiati dalla nostra sorellina di Cane Corso. Ovviamente sto scherzando, ma mi sono consumate le zampine a forza di scrivere, che per un cane, un giardino equivale ad una tomba se viene meno l’interazione quotidiana con la famiglia, se il cane non viene portato a visitare altri luoghi e, se non svolge la sua vita con la famiglia allargata cani-bipedi. Meglio vivere in un appartamento di 50 metri ed interagire con il branco umano piuttosto che stare rilegati in un giardino-prigione ed essere privati di tutte le esperienze sociali, affettive, ambientali. Un altro luogo comune degno di nota è quello che i cani trasmettono malattie e non dovrebbero vivere in casa. La maggior parte delle malattie zoonotiche (trasmesse dagli animali agli uomini) può essere prevenuta seguendo semplici regole di igiene e profilassi. L’essere umano è vettore di molte più malattie di quanto crediate ed è capace di compiere nefandezze che non sto qui ad elencarvi perché non credo questa sia la sede più adatta. Aaron 

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