Quel furgone l’hanno seguito per 6 mesi. Hanno monitorato i suoi movimenti, i suoi viaggi interminabili che partivano da Nitra, in Slovacchia, e si concludevano dove c’era richiesta di cuccioli di contrabbando. Finché sabato sera non sono riusciti a individuarlo, appena passata la frontiera. A Trieste. In questo caso la coppia di cittadini slovacchi finita nel mirino doveva raggiungere la Spagna, con un carico di 121 cuccioli di cane (con in più pare anche alcuni gattini). Il viaggio per loro si è invece concluso in A4, nel territorio di Pianiga.

A segnalarli alla polizia stradale di Venezia sono stati il fondatore e la presidentessa dell’Eital, Ente italiano tutela animali e legalità, i quali, con lavoro investigativo certosino, sono riusciti a capire quale fosse il furgone che effettuava viaggi settimanali stipato di cuccioli di contrabbando (ammassati in condizioni proibitive), a seguirlo da Trieste fino a Pianiga e a far intervenire le forze dell’ordine. Il controllo degli uomini in divisa è scattato nella notte tra sabato e domenica: incredibile la quantità di animaletti nel furgone, con di fronte a loro ancora una quindicina di ore di viaggio. Due degli esemplari si trovavano in gravi condizioni e sono stati subito trasferiti in una clinica veterinaria. Sul posto è intervenuto a stretto giro di posta anche il servizio veterinario dell’Ulss 13 e gli accertamenti sono durati fino alla mattina. I cuccioli erano di varie razze: si poteva andare da cani di grossa taglia (bovari, akita inu, chow chow, weimaraner) a quelli di taglia minima (maltesi, chihuahua, bouledogue francesi e inglesi, yorkshire, volpini, spitz, barboncini). Viaggiavano in condizioni proibitive, e sul mercato avrebbero avuto un valore di circa 140mila euro. Una somma molto ingente. 

I due cittadini slovacchi, che attraversavano l’Europa in lungo e in largo con cadenza più o meno settimanale, a riprova che il giro illegale di cuccioli di contrabbando è fiorente e molto esteso, sono stati denunciati per maltrattamento e per contrabbando di animali. Accertamenti sui passaporti degli animali, presumibilmente falsi. In più il loro furgone è stato sequestrato. Sperando che questa misura (oltre a una prevedibile salata multa) possa aver messo almeno temporaneamente i bastoni tra le ruote all’organizzazione che lucra sulla pelle di cuccioli tutti al di sotto dei 3 mesi e 21 giorni d’età, il limite che l’Unione Europea ha stabilito per l’importazione di cani negli stati comunitari. Ora gli esemplari sono in custodia e alcuni, come detto, sono stati portati in clinica veterinaria per essere medicati. 
 

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