prelievo boviniIl Pubblico Ministero contesta i reati di furto aggravato, falso per sostituzione di provetta e propagazione di patologie zoonotiche, nonchè interruzione di pubblico servizio.

E’ stato licenziato dalla direzione dell’Azienda sanitaria di Ragusa a seguito di un provvedimento disciplinare e denunciato alla Procura della Repubblica di Ragusa. Destinatario del provvedimento, un medico ragusano in servizio ambulatoriale al servizio veterinario.
Secondo quanto appurato dagli stessi responsabili del procedimento dell’azienda sanitaria, il medico, titolare di una azienda agricola, avrebbe sostituito almeno una provetta con prelievo ematico del bovino sospettato essere “dubbio” , effettuato proprio dal servizio controlli nella sua azienda e identificato con codice auricolare.
In pratica, la contestazione fatta al medico licenziato, è che egli stesso avendo avuto libero accesso, quale dipendente, nella stanza dove vengono sistemate le provette prima di essere trasferite per le operazioni di rito all’Istituto zooprofilattico, abbia potuto commettere la sostituzione della provetta per non consentire l’identificazione del bovino sospettato infetto.
Da un ulteriore esame ematico sul bovino “dubbio”, i controlli del servizio dell’Asp, comparando i prelievi, hanno evidenziato come il sangue di quel capo risultasse davvero infetto, verosilmente presentando tracce di brucellosi.
A questo punto è scattato il procedimento disciplinare della Direzione aziendale, culminato con la revoca dell’incarico e la denuncia alla Magistratura. Al medico licenziato, il pubblico ministero cui è stato affidata l’indagine, Gaetano Scollo, contesterebbe i reati di furto aggravato, falso per sostituzione di provetta e propagazione di patologie zoonotiche, nonchè interruzione di pubblico servizio. (fonte)

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