CAMPAGNATICO.  Sono le 8,30, la macchina segna sette gradi, cielo azzurro, niente vento, silenzio perfetto.
Dal piazzale ex Macelli a “Il villaggio del cane” (Campagnatico nel Grossetano), più o meno cento chilometri, da fare insieme all’addetta Enpa – oggi Katia (fino a poco tempo fa tutti i giorni, adesso 4 volte la settimana) per accudire i cani trasferiti qui dal canile municipale di Piombino, subito dopo l’ordinanza del Tribunale di Livorno di fine giugno 2017.
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C’è Paolo Menicagli, tesoriere Enpa , da sempre a fianco di chi si occupa della gestione di questi animali.
Ci vuole un po’ più di un’ora. “Il villaggio del cane”è davvero lontano da ogni sorta di disturbo ed immerso nel verde. I 18 animali momentaneamente qui da Piombino sono tutti insieme, in un’ala a parte. Il saluto dei cani all’arrivo è commovente. Perla (pastore maremmano, da un paio d’anni in canile) si alza in piedi quando Menicagli arriva vicino alla porta del box. Zorro (sequestrato 5 anni fa) incontenibile con Katia che entra per accudirlo.
A destra la zona dei box dove sono ospitati tutti insieme i cani provenienti da Piombino
«Abbiamo portato qui i cani ad una distanza non indifferente – spiega Paolo Menicagli – proprio con la certezza che qui sarebbero stati bene. Possono “vedersi”, stare tutti insieme, presto hanno anche preso confidenza con le operatrici locali che sono eccezionali. Oltre tutto – prosegue – possono ancora vedere, quattro volte la settimana, le persone che ne hanno sempre avuto cura».

«Qui seguono la dieta Barf (“Biologically Appropriate Raw Food” ndr) – prosegue Paolo – , ovvero cibo crudo, biologico e adatto al sistema digestivo dei cani col recupero delle loro tradizionali abitudini alimentari. Si riparte dai lupi… e in generale gli antenati dei moderni cani, non erano esclusivamente carnivori ma si nutrivano di un mix di carne cruda, in quantità notevole poi frutta, verdura e vegetali. Insomma – conferma Menicagli – è migliorato il loro stato di salute generale, tanto che abbiamo deciso di estenderla a tutti gli altri cani, anche a quelli che sono ancora a Piombino tranne i più anziani che proprio non ne vogliono sapere di cambiare menu».
Grandi feste all'arrivo a Il... Grandi feste all’arrivo a “Il villaggio del cane”, Katia nel box di Zorro 18 a Campagnatico; 16 in affido temporaneo (6 in affido definitivo, due 2 dei quali a carico di Enpa in quanto con più di 10 anni di età). Degli anziani 5 in canile e i quattro in più dei cinque previsti – perché comunque vecchi e non trasportabili a lungo -, in affido ad Enpa che si serve del terreno di un cittadino all’Asca da novembre (così da non versare più la penale all’avvocato Alessandro Napoleoni che, alla fine, è costata all’associazione 6.500 euro, ammortizzati grazie alle donazioni dei cittadini). Alice, uno dei cani per i quali era stata richiesta la tolleranza è morta nell’ottobre scorso. 
Fiera della struttura che gestisce Patrizia Panico (proprietà di Ettore Rocchi): «Il “Villaggio del cane” è un canile rifugio, accreditato dalla Usl – dice –, situato in una bellissima zona collinare di Campagnatico. Box completi, spazi di cura… c’è tutto. A breve – conferma – saranno allestite anche nuove aree dove farli correre. Ogni cane ha un nome e una storia, seguito col massimo della cura». Ed è vero, i cani qui stanno davvero bene: code ritte e abbaio d’ordinanza per attirare attenzione… ci vogliono più carezze: ma le adozioni (soprattutto via social) sono tante, una ventina pure nel 2017.
 
Per i 18 (su 43) di Piombino conto alla rovescia per il ritorno a casa, davvero molto vicino.
 

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