in foto: Credit: Lukas Panzarin

Si chiama Halszka ed è il primo dinosauro adattato alla vita acquatica mai scoperto. Non a caso il suo aspetto ricorda molto da vicino quello di una papera o di un’anatra. Lo ha classificato un team di ricerca internazionale guidato da paleontologi italiani dell’Università di Bologna e del Museo “Capellini” dell’ateneo romagnolo, dopo l’analisi approfondita di un fossile di 75 milioni di anni. Il reperto, incastonato nella roccia, fu recuperato in Mongolia nel fruttuoso sito di scavo di Ukhaa Tolgod.

L’Halszka, cui è stato assegnato il nome scientifico di Halszkaraptor escuilliei, è così curioso e peculiare che i ricercatori coordinati dal dottor Andrea Cauo, osservandone lo scheletro, pensarono subito potesse trattarsi di un falso. “La prima impressione, infatti, è che sia una chimera, costruita mescolando parti di dinosauri differenti”, ha sottolineato lo studioso italiano. I dubbi dei paleontologi erano alimentati anche dalla storia pregressa del fossile; fu infatti estratto illegalmente dal sito – un fenomeno di ampia portata in Mongolia – e venduto al mercato nero. È passato in diverse collezioni private prima di finire nelle mani degli scienziati, che hanno così potuto studiarlo.

Per determinarne l’autenticità, Cau e colleghi lo hanno analizzato in Francia presso l’European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) di Grenoble, sfruttando un’avanzatissima tecnica di scansione basata sulla microtomografia a radiazione di sincrotrone. L’Halszka è stato il primo fossile di dinosauro a essere scansionato in modo così preciso e dettagliato. Acclarata l’autenticità del reperto, i ricercatori hanno potuto concentrarsi sulle sue caratteristiche peculiari.

Nel “muso” sono stati trovati canali e camere molto simili a quelle dei coccodrilli, con cui i dinosauri sono strettamente imparentati. Gli arti anteriori erano simili a piccole pagaie per favorire il nuoto, mentre le forti zampe non palmate, dotate di artigli formidabili come quelli dei velociraptor, lo rendevano un agile corridore sulla terraferma. A dimostrare la sua vita semi-acquatica anche il centinaio di denti aguzzi presenti nel becco, con cui catturava piccoli pesci con un repentino morso laterale. Sebbene possa sembrare insolito, sino ad oggi nessun dinosauro era noto per simili adattamenti: animali marini estinti come gli ittiosauri, i plesiosauri e i mosasauri erano infatti rettili appartenenti ad altri gruppi.

L’Halszka, che aveva le dimensioni di un grosso pollo, è l’ennesima dimostrazione della stretta parentela tra i dinosauri e gli uccelli, soprannominati “rettili glorificati dalle piume” dal celebre naturalista britannico Thomas Huxley. I dettagli dell’affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature.

[Credit: Andrea Cau/Università di Bologna/ESRF]

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